Ospedale nell’area Ragnola, un coro di no dai quartieri di San Benedetto

Ospedale nell’area Ragnola, un coro di no dai quartieri di San Benedetto
SAN BENEDETTO - «Siamo assolutamente contrari». I quartieri sollevano cartellino rosso di fronte di fronte alla scelta della zona Ragnola per edificare il nuovo...

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SAN BENEDETTO - «Siamo assolutamente contrari». I quartieri sollevano cartellino rosso di fronte di fronte alla scelta della zona Ragnola per edificare il nuovo ospedale sambenedettese. Il nodo viabilità è quello che più crea perplessità. Quartieri e consiglieri comunali esprimono dubbi sulla bontà dell’area che verrà indicata alla Regione per dare il via all’iter per il nuovo Madonna del Soccorso. 

 
Le preplessità
L’area individuata è quella che si affaccia su via Sgattoni davanti all’istituto “Capriotti”, che attualmente è l’aviosuperficie, dove troverà spazio anche l’ospedale di comunità e a breve un centro diagnostico privato, per questo si parla di “Cittadella della sanità”. Un presidio che si svilupperà su 12 ettari anche se gran parte sarà di verde mentre la struttura occuperà al massimo due ettari, conterrà 250 posti letto per 14 reparti e 650 posti auto, per un costo complessivo di 93milioni di euro. «Il nuovo ospedale in Riviera è una vittoria della passata amministrazione – afferma orgoglioso l’ex sindaco Piunti – ma poi abbiamo perso un anno in chiacchiere tra mozioni e commissioni. Ora serve il coinvolgimento dei cittadini attraverso i comitati di quartiere, il Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso e la stessa Conferenza dei sindaci. Il dubbio più grande riguarda la viabilità, non dimentichiamo che in quella zona insistono una scuola superiore, un plesso delle primarie ci sarà l’ospedale di comunità, il Biancazzurro e la pista di atletica».

Qualcuno sottolinea come il nosocomio ascolano risulti sempre favorito rispetto alla costa, Aurora Bottiglieri capogruppo Pd, Nos e Articolo 1 dice: «Vorrei sottolineare come a fronte dei 250 posti letto che saranno realizzati a San Benedetto, Ascoli ne conta». La palla ora passerà ai quartieri e il presidente del comitato Mare Leo Sestri spiega: «Siamo contrarissimi. La zona Ragnola è fortemente urbanizzata, con tante abitazioni, un centro diurno, le scuole e la chiesa. Una zona già vittima dell’inquinamento che con un ospedale andrebbe a peggiorare la situazione. Le strutture sanitarie vanno realizzate in periferia, in una zona che non crei problemi e credo che Monteprandone fosse la soluzione migliore, altrimenti ci ritroveremo con gli stessi problemi del Madonna del Soccorso. Non dobbiamo appenderci la medaglia per aver trovato una zona dove realizzare l’ospedale ma dobbiamo essere in grado di pensare alla soluzione migliore. Senza dimenticare che qui insiste il torrente Ragnola che nel 2015 rischiò di esondare». 


Le motivazioni


E la questione viabilità viene ribadita anche da Michela Galieni presidente del comitato di quartiere Ragnola: «Quell’area è il polmone della città come area destinata al verde sportivo. L’obiezione sulla viabilità è un punto fermo. Siamo in attesa di concretezza. Di fatto un progetto del genere sconvolgerebbe la fisionomia del nostro quartiere. È indubbio che il terziario ne gioverebbe per la nostra piccola comunità. Si tratta però di una visione piuttosto egocentrica. È una comunità intera compresa quella limitrofa che va servita».

 

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Corriere Adriatico