Caso Di Matteo, altri primari in fuga dall’ospedale di San Benedetto: è rivolta nei confronti del direttore. Addio a Di Saverio?

Altri primari in fuga dall’ospedale di San Benedetto: rivolta nei confronti del direttore
SAN BENEDETTO Primari in fuga dall’ospedale. Se, infatti, la vicenda di Remo di Matteo ha suscitato un’ondata di timori per il futuro dell’ospedale...

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SAN BENEDETTO Primari in fuga dall’ospedale. Se, infatti, la vicenda di Remo di Matteo ha suscitato un’ondata di timori per il futuro dell’ospedale sambenedettese e sconcerto per la notorietà - anche familiare - del professionista, a breve altri lo seguiranno lasciando sguarnito il presidio cittadino.

 

Le motivazioni

A cominciare da Salomone Di Saverio, altro luminare che ha impreziosito la struttura cittadina e ha vinto un concorso all’Università Sapienza di Roma. A ruota, si parla addirittura di una chiamata a febbraio, per la dottoressa Tiziana Principi anch’ella arrivata prima a Teramo, città capoluogo di provincia. Ancora, è prossimo alla pensione Pierangelo Santori, di Medicina e insistenti si fanno le voci di un interessamento da parte di un’altra struttura nei confronti di Maurizio Vito Parato di Cardiologia. Chi rimarrà dunque con una tale diaspora? Si faranno concorsi oppure si andrà avanti con i facenti funzioni che porteranno prima o poi all’accorpamento dei reparti con Ascoli e dunque allo smantellamento del presidio cittadino? A tal proposito la fibrillazione dei primari sarebbe tutta qui, la sensazione, cioè, di una agonia della struttura che dagli Anni Cinquanta al Duemila ha visto medici di valore attirare anche il turismo sanitario.

L’arrivo del direttore Natalini, secondo quanto si sostiene dall’interno della struttura, avrebbe acuito i malesseri. In primo luogo perché molti primari avrebbero chiesto di poterla incontrare per manifestare le proprie necessità e chiedere lumi sulle voci di accorpamento dei cosiddetti “reparti doppione” quelli che si trovano sia al Mazzoni sia al Madonna del soccorso ma non sarebbero stati ricevuti. Tra questi, guarda caso, ci sono le due Ortopedie. La sensazione diffusa è che non ci sia la minima intenzione di trattenere, tra l’altro, i medici in fuga, sensazione confermata dallo stesso direttore che ha parlato di una certa facilità «nel sostituire i primari».

Il caso

È già accaduto, ad esempio, con un medico esperto del Pronto soccorso, Roberto Pilotti, ora approdato alla clinica Villa Anna tanto che per evitare di perderlo era scattata anche una petizione popolare. Una situazione che rischia di diventare del tutto esplosiva nei prossimo giorni quando è annunciata la chiusura della Murg, la Medicina d’urgenza. Una struttura quella di San Benedetto che tra l’altro non è neppure riuscita a spendere circa 1,2milioni di euro che pure le erano stati programmati in bilancio in questo anno appena trascorso e che quindi dovrà restituire le somme alla Regione che poi li girerà a chi probabilmente sarà in grado di farli fruttare per il 2024. Insomma, altro che un nuovo ospedale a Ragnola il rischio è che non ci sia più abbastanza personale per sostenere neppure quello “vecchio” sulla Statale Adriatica.

 

 

 

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Corriere Adriatico