San Benedetto, gli ombrelloni possono stare fino a 5 metri dalla battigia. Disco verde alle prime dieci pratiche

Ombrelloni sulla spiaggia di san Benedetto
SAN BENEDETTO - Buona la prima, analizzate le istanze di adeguamento per far tornare gli ombrelloni in spiaggia. In spiaggia dunque si torna alla normalità. Ieri mattina la...

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SAN BENEDETTO - Buona la prima, analizzate le istanze di adeguamento per far tornare gli ombrelloni in spiaggia. In spiaggia dunque si torna alla normalità. Ieri mattina la conferenza dei servizi ha analizzato le prime dieci pratiche pervenute da parte dei concessionari che hanno avviato la corsa per l’adeguamento dell’arenile. Tutto questo al fine di poter ripristinare tutti gli ombrelloni, la prossima estate, fino a cinque metri dalla battigia. 


 

La riunione tecnica di ieri mattina ha visto seduti attorno a un tavolo la Soprintendenza, il Demanio e il Comune chiamati ad analizzare le pratiche provenienti dai titolari degli chalet. Adeguamenti necessari per poter installare gli ombrelloni su gran parte della spiaggia e non solo sulla zona più a ovest come avvenuto la scorsa estate, dopo il blitz di agosto da parte della Capitaneria di porto, che aveva rilevato come a fronte di una spiaggia aumentata a seguito delle mareggiate, gli chalet avevano installato un numero troppo elevato di punti ombra. A questo punto i concessionari avranno tempo fino al 31 maggio per presentare la domanda di dichiarazione di adeguamento e poter realizzare gli interventi all’interno degli stabilimenti. Da puntualizzare come gran parte di limiterà a presentare una domanda di variazione di concessione al fine di poter disporre di un perimetro di spiaggia più grande, mentre una minoranza di strutture si andrà ad adeguare realizzando nuovi bagni. 

Le concessioni storiche
 

Quest’ultimi sono soprattutto le concessioni storiche che hanno l’affaccio sul mare più grande, in questi casi si stanno realizzando bagni all’interno delle cabine con l’unico accorgimento di sollevarle fino a 2,30 metri come richiesto dal regolamento. In totale sono circa 30 le pratiche presentate e riguardano prevalentemente il primo tratto di arenile a nord dove insistono le concessioni storiche appartenenti al primo comparto. Inizialmente l’iter, per ottenere l’adeguamento, era più complesso tanto che i balneari non avevano presentato nemmeno le istanze. Infatti inizialmente nel modulo che i concessionari andavano a consegnare in municipio era riportata la dichiarazione di essere a norma con il Piano spiaggia, passaggio che dietro controlli avrebbe potuto far incorrere i balneari in una denuncia penale e rischiare anche di essere escluso dalle aste. Da qui la decisione di eliminare la dichiarazione di essere a norma, lasciando la domanda di adeguamento. 

Il quesito tecnico
 

Dovrebbe arrivare oggi, ma il condizionale è d’obbligo visto che è attesa da un mese, la risposta al quesito tecnico posto dal capogruppo dei Verdi Paolo Canducci lo scorso 7 marzo, in merito all’adeguamento dell’arenile. Quesito nel quale l’esponente dei Verdi chiede perché una concessione che non vada a effettuare interventi edilizi sia chiamata ad adeguarsi al Piano spiaggia ma solo per ottenere l’estensione dell’arenile nel senso ovest/est ai fini della posa dei punti ombra per la stagione estiva, operazione che invece verrebbe considerata una variazione sostanziale tanto da doversi adeguare all’articolo 8 con le prescrizioni igienico-sanitarie.
 

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Corriere Adriatico