OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
SAN BENEDETTO - È bufera sulla chiusura della multisala del Palariviera e in particolare per le parole usate dalla società Madison per motivare la decisione. A intervenire è l’Agis regionale attraverso la sua segretaria Lorella Bonamano che sottolinea la sicurezza delle sale cinematografiche dove a oggi non si sarebbero mai registrati focolai.
«Chiudiamo anche per la tutela personale dei nostri dipendenti». Parole, quelle impiegate dal gestore della multisala Palariviera Emanuele Ilari per motivare la chiusura fino al 3 marzo del cinema, che hanno avuto l’impatto di uno tsunami, visto che da oltre un anno l’industria cinematografica è impegnata a ribadire la sicurezza delle sale durante le proiezioni.
«Le sale cinematografiche - afferma Bonamano dell’Agis Marche - si trovano a fronteggiare un momento molto delicato.
Il Madison ha deciso di chiudere fino al 3 marzo a seguito di un botteghino sempre più vuoto dovuto anche alle misure restrittive adottate per fronteggiare la pandemia, una situazione critica che si trascinava già dallo scorso Natale e sfociata con la chiusura.
«Procederò per vie legali contro queste accuse dell’Agis- tuona Emanuele Ilari – ogni giorno si contano 200mila contagi, non mi interessa se arrivano dal cinema o dai supermercati ma io devo difendere i miei dipendenti che rappresentano la famiglia del nostro cinema. Passerò per le vie legali contro questi signori che si permettono di accusarmi». Insomma scintille a fronte della chiusura della multisala e già nei giorni scorsi il Cinema Margherita di Cupra aveva sollevato la stessa accusa nei confronti di Ilari che parlava di chiusura per motivi di sicurezza, ribadendo come le sale siano tra i luoghi più tutelati contro il Covid.
«Tutti assieme – prosegue l’Agis - stiamo affrontando gli effetti di una forte diminuzione di pubblico, soprattutto nell’ultimo mese e mezzo. Tutti assieme stiamo chiedendo alle distribuzioni di fare fronte comune di fronte a questa situazione, garantendo l’uscita di nuovi film per le sale. Questo è fare la nostra parte, non chiudere. Se poi il gestore del Madison di San Benedetto, magari anche qualcun altro, pensa che sia economicamente meno gravoso chiudere per due mesi, ne ha tutto il diritto ed è comprensibile, ma non ci si nasconda dietro pretesti falsi e ipocriti».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico