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SAN BENEDETTO - Parte oggi la nuova organizzazione della Medicina d’urgenza (Murg) al Madonna del Soccorso. Come disposto da una circolare, a firma del direttore medico Giancarlo Viviani, viene attivata l’Osservazione breve di giorno mentre nel turno di notte i pazienti saranno trasferiti nei reparti di riferimento. Rivisitazione attraverso la quale è stata evitata la chiusura della Murg di notte, ma rimane il problema della carenza dei medici e il prossimo 15 novembre, come annunciato dalla Regione, dovrebbero arrivare i rinforzi.
Resteranno a disposizione presso la Medicina d’urgenza 13 posti letto per patologie gestibili in Osservazione breve intensiva con assistenza a carico del personale medico e infermieristico del Pronto soccorso e della Murg.
Quindi l’assistenza medica ricade sul personale medico del reparto dove il paziente è ricoverato, mentre l’assistenza infermieristica è a carico del personale della Murg. Inoltre i pazienti collocati nei letti aggiuntivi presso la Murg potranno rimanere da 24 a 48 ore e dovranno essere riassorbiti nei reparti di ricovero in tempi brevi. Tutta questa riorganizzazione va a discapito anche dei pazienti Covid che non potranno più essere ricoverati presso la semintensiva della Murg.
Provvedimenti che sono stati assunti a seguito della carenza organica di personale medico per la copertura dei turni presso la Murg, nella quale solitamente sono in servizio 3 medici 24 ore su 24 vista la riduzione di un turno medico notturno e della presenza nell’intera unità operative di 3 medici nel turno al mattino, 3 per il pomeriggio e 2 per la notte vista l’esperienza del Pronto soccorso di Ascoli e tenendo conto che nei mesi invernali il ricorso al pronto soccorso di San Benedetto si riduce rispetto al periodo estivo sotto a un livello di 2mila utenti al mese.
Al problema della Murg si somma quello della risonanza magnetica fuori uso ormai da settimane che non sembra destinata a riprendere servizio a breve. Questo significa trasferire ogni giorno decine di pazienti presso il Mazzoni di Ascoli per essere sottoposti agli esami, oppure deviarli presso le cliniche private, con disagi per le altre strutture oltre che per gli utenti stessi.
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Corriere Adriatico