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SAN BENEDETTO - Ventisette voti contro 17. E’ il risultato “elettorale” con il quale la marineria sambenedettese ha confermato la volontà di uscire in mare, la prossima settimana.
Il porto, in buona sostanza, non si ferma e non seguirà lo sciopero che vedrà coinvolte altre marinerie di Adriatico e Tirreno e lanciato, giovedì, dall’associazione Marinerie d’Italia e d’Europa che fa capo al civitanovese Francesco Caldaroni.
Per questo motivo Pallesca ha in programma un colloquio con la direttrice di Federpesca Francesca Biondi per conoscere quali siano le strategie in programma per arginare i danni di questo momento di crisi. Nel frattempo, ad ogni modo, la marineria sambenedettese continuerà a lavorare. «Abbiamo deciso di uscire in mare tre volte alla settimana - spiega il presidente della cooperativa - e di continuare con le attività di pesca. L’ho detto in passato e lo ribadisco, con la situazione internazionale in corso la richiesta fatta al Governo è inesaudibile e per questo motivo non ha senso mettere in piedi questa protesta togliendo giornata di lavoro, e di paga, a tanti imbarcati che devono mantenere la famiglia. Andiamo avanti per pagare spese ed equipaggi e per garantirci il sostentamento. Non credo che la guerra, con tutte le sue conseguenze, possa durare a lungo. Prima o poi finirà e allora si potrà tornare a lavorare su livelli normali. Fermarsi ora non ha alcun senso e non porterebbe a nessun risultato».
Dunque questa notte a San Benedetto i motori dei pescherecci saranno riaccesi e domani si terrà regolarmente l’asta del mercato ittico. E sarà uno dei pochi porti in Adriatico a lavorare il che creerà immancabilmente tensioni con gli altri porti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico