SAN BENEDETTO - Ventisette voti contro 17. E’ il risultato “elettorale” con il quale la marineria sambenedettese ha confermato la volontà di uscire in mare, la prossima settimana.
Il porto, in buona sostanza, non si ferma e non seguirà lo sciopero che vedrà coinvolte altre marinerie di Adriatico e Tirreno e lanciato, giovedì, dall’associazione Marinerie d’Italia e d’Europa che fa capo al civitanovese Francesco Caldaroni. Nessuna delle marinerie aderenti all’iniziativa uscirà a pesca questa notte. San Benedetto invece sì. La riunione di ieri mattina ha infatti decretato la ripresa delle attività anche se questo non significa che i marittimi della Riviera delle Palme resteranno con le mani in mano. Lo spiega il presidente della Cooperativa Pescatori Progresso Giuseppe Pallesca: «Noi restiamo dell’opinione che fermarsi non risolve assolutamente il problema del caro gasolio a causa della guerra - spiega - ma è anche vero che le associazioni di categoria dovrebbero prendere in carico la situazione e tentare di gestire quello che sta accadendo».
Per questo motivo Pallesca ha in programma un colloquio con la direttrice di Federpesca Francesca Biondi per conoscere quali siano le strategie in programma per arginare i danni di questo momento di crisi.
Dunque questa notte a San Benedetto i motori dei pescherecci saranno riaccesi e domani si terrà regolarmente l’asta del mercato ittico. E sarà uno dei pochi porti in Adriatico a lavorare il che creerà immancabilmente tensioni con gli altri porti.