Caso Picenambiente, Mancaniello si difende: «Il conflitto non c’è ma non voterò la delibera»

Caso Picenambiente, Mancaniello si difende: «Il conflitto non c’è ma non voterò la delibera»
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SAN BENEDETTO - «Non esiste conflitto di interesse, inopportunità o incompatibilità sulla mia persona visto che il bilancio consolidato non vedeva inserita la Picenambiente». Non si è fatta attendere la replica del consigliere Giselda Mancaniello alle accuse rivoltele da Fratelli d’Italia in merito a un presunto conflitto di interessi che lei avrebbe avuto nell’ultimo consiglio, dove si è discusso di Picenambiente, visto che l’impresa del marito compare tra i fornitori della partecipata. 

 


La vendita


«San Benedetto Viva è tra i gruppi che maggiormente si è speso e si sta spendendo per il riconoscimento del controllo pubblico di Picenambiente – spiega il capogruppo Mancaniello – ma se al prossimo bilancio consolidato la Picenambiente dovesse essere inserita nel perimetro, io non voterò. FdI ha fornito una lettura raffazzonata dei documenti in suo possesso». L’impresa Tmt di proprietà del coniuge della Mancaniello, tra l’altro, aveva venduto merce alla Picenambiente nel maggio 2021 quindi la procedura negoziata era antecedentemente l’elezione dell’amministrazione Spazzafumo. A tuonare anche il coordinatore di Sbt Viva Gianluca Pompei che dice: «Bagalini non sa cosa cerca, Cava non sa cosa trova e Troli non sa cosa legge. C’è da preoccuparsi se questo è il livello di controllo da parte di FdI, che manifesta incompetenza e malafede».

A questo punto si dovrà attendere dicembre quando in assise approderà la delibera sulla ricognizione delle partecipate che dovrebbe vedere la Picenambiente tra le società a controllo pubblico. Questa la promessa fatta dal sindaco. Così come quella di sollevare la dirigente Catia Talamonti dal servizio partecipate. Ma a oggi non c’è traccia di tutto questo. «Per la nuova delibera - risponde il consigliere De Ascaniis - occorrerà intraprendere un percorso che richiede tempi tecnici, ma noi siamo qui a controllare». Senza dimenticare che il sindaco avrebbe potuto subito compiere un passo indietro riportando in giunta la delibera sul consolidato inserendo la Picenambiente nel perimetro. Anche qui i consiglieri di Sbt Viva replicano: «La nostra è stata una scelta e abbiamo dato fiducia alle parole del sindaco».

La stoccata

Infine Pompei ha lanciato una stoccata anche al centrodestra che li ha accusati del fatto che l’ex presidente della Picenambiente Francesco Chincoli fosse anche revisore dell’impresa dove lavora Mancaniello. Accusa che è stata un boomerang visto che Sbt Viva ha replicato: «Il problema semmai è di Pasqualino Piunti che aveva nominato presidente della Picenambiente il revisore di una ditta fornitrice». Parole di fronte alle quali ha subito puntualizzato FdI: «E’ vero che la Picenambiente non è nel perimetro della delibera in oggetto, ma altrettanto vero è che su questa società si è incentrata l’intera discussione sul punto riguardante il bilancio consolidato».


La dichiarazione


«La stessa dichiarazione - chiudono gli esponenti del partito - in aula con la quale il consigliere Mancaniello spiega le ragioni del proprio voto favorevole, non prescinde da un chiaro riferimento a quella stessa società della quale la società del coniuge è fornitore e lei stessa dipendente. Viene da chiedersi se non sia ravvisabile una evidente inopportunità di partecipare a decisioni potenzialmente condizionanti per una serena e distaccata decisione».

 

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Corriere Adriatico