San Benedetto, mamma morta al luna park: consegnata la perizia

San Benedetto, mamma morta al luna park: consegnata la perizia
SAN BENEDETTO - È giunta ad uno snodo fondamentale l’inchiesta sulla morte di Francesca Galazzo, la giovane mamma di 27 anni che la sera del 14 luglio dello scorso...

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SAN BENEDETTO - È giunta ad uno snodo fondamentale l’inchiesta sulla morte di Francesca Galazzo, la giovane mamma di 27 anni che la sera del 14 luglio dello scorso anno perse la vita dopo un volo di una ventina di metri da uno dei giochi del luna park di San Benedetto.


Lunedì scorso, i consulenti nominati dalla sostituto procuratore Mara Flaiani hanno consegnato la relazione della loro perizia. Ai due ingegneri meccanici, Franco Furgiuele ed Emanuele Sgambitterra, entrambi docenti di Unica - Università della Calabria - il magistrato aveva chiesto di valutare se tra le cause della tragedia potevano esserci anche quelle di un malfunzionamento dei dispositivi di sicurezza oppure l’eventuale riscontro di problemi di natura meccanici dello sling shot, la capsula gravitazionale da cui scivolò fuori Francesca Galazzo. Il pm sta leggendo con la massima attenzione le risultanze della perizia per poi decidere se chiedere ulteriori approfondimenti tecnici oppure procedere alla chiusura dell’inchiesta.

Al momento sul registro degli indagati risulta iscritta solo Graziella Metastasio, la proprietaria del gioco nei cui confronti è stato ipotizzata l’accusa di omicidio colposo. La donna, attraverso il proprio difensore di fiducia, l’avvocato Valentino Mascetti, aveva sostenuto il corretto funzionamento dello sling shot e dei dispositivi di sicurezza dal momento che gli elastici che tengono la capsula gravitazione erano stati sostituiti da poco e il gioco era in possesso della necessaria omologazione. Pertanto, se anche i consulenti della Procura dovessero confermare questa eventualità non è escluso che l’inchiesta possa allargarsi ulteriormente e non è escluso che possa arrivare a coinvolgere persino la ditta costruttrice del gioco.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico