San Benedetto, mamma denuncia i professori: «Mio figlio di 13 anni maltrattato a scuola media, umiliato anche in gita»

La mamma si è rivolta ai carabinieri, foto generica
SAN BENEDETTO - Una situazione di disagio e una pressione psicologica troppo forte da sopportare tanto da compromettere il rendimento scolastico. È quella che avrebbe...

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SAN BENEDETTO - Una situazione di disagio e una pressione psicologica troppo forte da sopportare tanto da compromettere il rendimento scolastico. È quella che avrebbe subìto un alunno di 13 anni da alcuni dei suoi professori di una scuola media di San Benedetto. Ed è stata proprio la madre, una 55enne di origine abruzzese, ma da tempo trasferitasi in Riviera, a raccontare tutto ai carabinieri nel presentare denuncia. Secondo quanto riferito, la sua preoccupazione sarebbe nata nel momento in cui ha notato che il figlio si era chiuso in sé stesso, svogliato e con lo sguardo triste. 

Parlando con lui venne a conoscenza che lo stato di malessere era frutto del disagio con alcuni suoi professori. La mamma sarebbe venuta a sapere dal figlio che durante le lezioni una delle prof lo avrebbe messo in difficoltà facendogli delle domande sulla sua vita privata e facendogli rivivere una tragedia familiare avvenuta quando il ragazzino aveva solo tre anni, creandogli una situazione di disagio psicologico.

Gli episodi

Ma questo, non sarebbe stato l’unico episodio. Secondo la mamma, il figlio avrebbe subìto un’umiliazione, anche in presenza di alcuni suoi compagni di classe, durante una gita scolastica. Nella denuncia la mamma racconta che quella volta aveva sentito al telefono il figlio e dalla sua voce aveva percepito uno stato di disagio. Si sarebbero dovuti risentire la sera ma non riusci più a mettersi in contatto con lui fino a quando, telefonando a un’altra mamma, venne a sapere che le prof e le accompagnatrici avevano tolto il cellulare al figlio per punizione. «Si tratta di un caso grave - dice l’avvocato Giacomo Marini che cura gli interessi di mamma e figlio -. Abbiamo piena fiducia nella magistratura e ci auguriamo che si faccia piena luce su quanto accaduto. Il ragazzo è stato bocciato subendo un danno enorme sia dal punto di vista psicologico che materiale. Da parte nostra, nomineremo dei consulenti per valutare lo stato psicologico del ragazzino». 

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Corriere Adriatico