San Benedetto, il centrosinistra attacca l’amministrazione: «Esternalizzare la piscina e Palas costerà più che pagare i dipendenti»

I consiglieri Canducci, Bottiglieri, Barlocci, Marchegiani e De Vecchis
SAN BENEDETTO - Esternalizzare il personale della piscina e del Palazzetto dello Sport costerà in più al Comune tra i 20 e i 30mila euro. Da qui...

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SAN BENEDETTO - Esternalizzare il personale della piscina e del Palazzetto dello Sport costerà in più al Comune tra i 20 e i 30mila euro. Da qui l’interrogativo ancora più forte sulle motivazioni che avrebbero spinto l’amministrazione a una scelta simile che è andata a penalizzare i dipendenti. Ecco, quindi, gli attacchi a gamba tesa da parte degli esponenti della minoranza quali Verdi, Pd con Nos e Gruppo misto. 



Risale alle scorse settimane l’affidamento diretto a una cooperativa dei servizi di custodia e sanificazione del Palazzetto dello sport “Speca” e della piscina “Gregori” con i dipendenti che da lunedì hanno iniziato il nuovo rapporto di lavoro con la cooperativa subentrante. «Siamo di fronte all’ennesimo atto portato avanti da questa amministrazione in modo quasi di nascosto- attacca il capogruppo dei Verdi Paolo Canducci – nessuno aveva paventato la volontà di esternalizzare. Gli stessi dipendenti lo hanno saputo dalla cooperativa. È il metodo a essere sbagliato, occorreva più attenzione ai lavoratori, si doveva dialogare con i sindacati almeno per garantire lo stesso livello retributivo. Avrebbero dovuto trovare una soluzione con i sindacati, magari chiedendo alla Multiservizi o altre partecipate se potevano reintegrare gli operatori allo stesso livello. Hanno dimostrato disprezzo totale per i lavoratori, visto che le conseguenze erano ben note». 

Il doposcuola



La consigliera di Pd, Nos e Articolo 1 Aurora Bottiglieri ha ricordato come in questi giorni sia stato affidato anche il servizio di doposcuola ad altrettante cooperative e con aumento delle tariffe. Ad aggiudicarsi il doposcuola sono state le cooperative Veritas Splendor e a Piccoli passi che lavoreranno per l’Isc Nord alla scuola Miscia, per l’Isc Centro all’istituto Bice Piacentini e all’Isc Sud alla scuola Spalvieri con spese che vanno dai 180 euro senza mensa ai 220 con assistenza mensa. Ma l’esponente di centrosinistra avanza una valutazione economica e sociale dell’esternalizzazione dicendo: «La conseguenza di tale manovra è un ulteriore impoverimento delle famiglie sambenedettesi, se questi dipendenti prenderanno di meno ci saranno spese inferiori in città che penalizzeranno un intero sistema economico. Una manovra che in bilancio non era chiara e di cui non si è discusso in commissione». Tra l’altro è stato ricordato come a una settimana dall’inizio della scuola, ancora non si sa a chi saranno affidate le mense visto che la prima cooperativa coinvolta ha rifiutato l’incarico. E del rischio di possibili ricorsi da parte del personale ha parlato la consigliera Luciana Barlocci visto che non sarebbero stati affrontati tutti i passaggi di legge con i sindacati. 

«Improvvisazione»



E «In questa amministrazione l’improvvisazione regna sovrana – ha tuonato Giorgio De Vecchis del Gruppo misto – è un’operazione che tra costi e ricavi comporterà una spesa maggiore. Tutto questo viene affrontato non per un servizio migliore o per un risparmio e il segretario generale Zanieri dovrebbe dare spiegazioni». 


Dalle fila dei Verdi anche Annalisa Marchegiani punta il dito sulla mancanza di idee e mancanza di saper fare: «Questo provvedimento del Comune sarebbe la dimostrazione di una mancanza di programmazione. La stessa amministrazione che ha motivato tali tagli per aver raggiunto il budget del personale a tempo determinato, molto probabilmente ci troviamo davanti a un esubero di amministrativi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico