La famiglia di Gabriele Cavezzi dona al Comune l’archivio dello storico morto un anno fa

La famiglia di Gabriele Cavezzi dona al Comune l’archivio dello storico morto un anno fa
SAN BENEDETTO - La precedente amministrazione si era detta favorevole a intitoragli la pista di atletica ma ora a un anno dalla morte, il 22 febbraio del 2021 la moglie...

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SAN BENEDETTO - La precedente amministrazione si era detta favorevole a intitoragli la pista di atletica ma ora a un anno dalla morte, il 22 febbraio del 2021 la moglie Giuseppina, i figli Paola, Attilio e Stefano hanno deciso di donare all’Archivio storico comunale i documenti raccolti nel corso dell’intensa attività storiografica di Cavezzi.

 

La raccolta comprende numerose pubblicazioni, faldoni e supporti digitali: è stata trasferita a Palazzo Piacentini e dell’inventario si sta occupando Giuseppe Merlini, responsabile dell’archivio, con l’intento di rendere il materiale fruibile per la consultazione al più presto. Cavezzi, Premio Truentum,, è stato uno tra i maggiori studiosi di storia patria, con particolare riferimento all’attività marinara. Nel tempo aveva stretto numerosi legami di amicizia con altri studiosi italiani e stranieri, in particolare con le istituzioni culturali croate. Sua e della sua creazione, l’Istituto di Ricerca delle Fonti per la Storia della Civiltà Marinara Picena, è la scoperta di Giovanni Percivalle di Fermo, podestà di Spalato che promulgò gli Statuti di questo centro della Dalmazia. Non solo storico, in vita Cavezzi si è dedicato anche all’attività politica, all’associazionismo e allo sport.

«Gabriele è stato un grande amico - ha commentato l’assessore alla cultura Pasqualina Lazzari - e uno dei tanti innamorati della città ma, a differenza di tutti noi, il suo interesse verso San Benedetto ha varcato e abbattuto le coordinate spazio-tempo della nostra identità, facendoci scoprire vicende e collegamenti che diversamente sarebbero rimasti nell’oblio. In particolare mi riferisco allo studio intrapreso proprio con Merlini, ora nostro archivista storico, sull’emigrazione marinara sambenedettese verso i centri dell’alto Tirreno e del mar Ligure, argomento a me molto caro perché riguarda la storia della famiglia di mia madre, così come quella di tante altre famiglie del contesto peschereccio. Per questo, per tutto quello che lui ha fatto e per la generosità mostrata dai suoi familiari, tutti noi sambenedettesi siamo davvero grati». 

 

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Corriere Adriatico