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SAN BENEDETTO Pronto soccorso preso d’assalto per l’influenza. Tanti casi da parte di anziani ma anche giovani, con situazioni gravi che sviluppano polmoniti richiedendo il ricovero.
I casi
La sala di attesa del Pronto soccorso in questi giorni è davvero da tutto esaurito. Ai soliti casi rappresentati da malori e incidenti si sono aggiunti centinaia di accessi per influenza. Virus che quest’anno è particolarmente aggressivo e che non sta risparmiando né ragazzi, né anziani. I sintomi sono quelli della febbre alta, raffreddore, tosse, dolori alle ossa e in molti casi peggiorano fino a trasformarsi in polmoniti tanto da richiedere il ricovero. «Alla base del fenomeno che si sta registrando in queste settimane- spiega il primario del Pronto soccorso Giusy Petrelli – c’è una campagna vaccinale antinfluenzale che non è stata capillare e che in molti hanno sottovalutato.
Batteri e virus
Le influenze che si stanno registrando sono sia batteriche che virali. Le raccomandazioni che arrivano dal personale medico per cercare di non contrarre l’influenza sono quelle di lavarsi le mani, non frequentare posti affollati e soprattutto non stare a contatto con persone febbricitanti che hanno già contratto il virus. Una circolazione sostenuta del contagio facilitata dalla riapertura delle scuole dopo le festività natalizie e il personale medico continua a raccomandare le vaccinazioni per le persone più a rischio, ancora utili in vista della coda della stagione.
Non solo influenza
Tra l’altro al Pronto soccorso continuano ad arrivare anche pazienti Covid con complicanze respiratorie, anche qui si segue il protocollo del tampone e in caso di positività si procede con le cure. Tra l’altro l’area che fino a oggi veniva destinata ai pazienti Covid ora verrà occupata dall’Osservazione breve spostata al piano meno due, quindi presso il Pronto soccorso in linea con la riorganizzazione dell’emergenza che tanto sta facendo discutere a partire dai medici del reparto.
Il carico di lavoro
Una situazione esplosiva quella prodotta da questo picco di influenza che va a scontrarsi con il personale sempre più ridotto e proprio il Pronto soccorso ha appena perso una delle sue colonne quali il dottor Pilotti migrato alla clinica Villa Anna. Ora si è in attesa di una specializzanda ma il timore è che il ridimensionamento della Medicina d’urgenza possa incidere anche sul grado di attrattività dell’ospedale da parte dei nuovi medici. E proprio in merito alla situazione che sta vivendo il Pronto soccorso la consigliera Aurora Bottiglieri ha presentato un’interrogazione dove si chiede al sindaco se è a conoscenza della riorganizzazione che interesserà la Medicina d’urgenza e se intende intervenire visto che a partire dal prossimo primo febbraio è previsto il passaggio da 9 a 6 posti letto e il trasferimento presso i locali del Pronto soccorso, ora utilizzati per i malati Covid, con la conseguenza che i codici più impegnativi verranno trasferiti presso altri nosocomi.
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Corriere Adriatico