La draga può aspettare, servono altri sei mesi: ecco cosa succederà da qui alla fine dell'anno

La draga può aspettare, servono altri sei mesi: ecco cosa succederà da qui alla fine dell'anno
SAN BENEDETTO  - L’Autorità portuale di Sistema è in attesa dei risultati relativi alla caratterizzazione ambientale del fondale dell’imboccatura...

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SAN BENEDETTO  - L’Autorità portuale di Sistema è in attesa dei risultati relativi alla caratterizzazione ambientale del fondale dell’imboccatura del porto di San Benedetto, che dovrebbero arrivare a breve, per dare il via all’intervento di dragaggio che, stando a quanto affermano da Ancona, dovrebbe essere appaltato entro la fine dell’anno.

 

Prima però occorrerà effettuare la bonifica bellica, vale a dire l’ispezione del fondale per capire se ci siano ordigni risalenti alla II Guerra Mondiale anche perché l’area portuale sambenedettese fu bombardata dagli Alleati e non è difficile che, in mare, possano ancora esserci ordigni inesplosi.


Si tratta comunque di una prassi da svolgere obbligatoriamente prima di dare il via a qualsiasi tipo di intervento. Ci sono insomma ancora almeno altri sei mesi da attendere prima di vedere alleggerita la situazione del fondale all’interno del porto di San Benedetto che, ormai da troppi anni, non vede un intervento di dragaggio completo del fondale. I problemi, negli ultimi anni, sono stati tanti e tutti legati all’insabbiamento, in particolar modo del canale di entrata e uscita dall’impianto portuale. «La stima dell’intervento di dragaggio - fanno sapere dall’Autorità portuale di Sistema - è di circa 95 mila metri cubi di sedimenti in un’area interessata di circa 65 mila metri quadrati. Il risultato programmato del progetto di dragaggio è di raggiungere una profondità massima di -5 metri».

Il progetto del dragaggio, che è in corso, e il conseguente Piano di gestione dei sedimenti «completeranno le procedure propedeutiche alla gara per l’individuazione dell’impresa che realizzerà il dragaggio. Tale Piano di gestione dei sedimenti dovrà essere approvato dalla Regione Marche. «Nel frattempo - continuano dall’Apds - stiamo predisponendo gli atti necessari a realizzare le ispezioni per la bonifica bellica dell’area». L’Adsp pubblicherà la gara di appalto per la realizzazione del dragaggio al completamento delle fasi descritte. La previsione è di aggiudicare i lavori di dragaggio entro la fine dell’anno. Relativamente al luogo dove le sabbie saranno stoccate si preannunciano invece polemiche sull’eventualità della realizzazione di una nuova vasca di colmata al porto di San Benedetto.

L’ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Serafino Angelini e il presidente del Ceimas Nazzareno Torquati si sono, appena poche settimane fa, pronunciati schierandosi contro la realizzazione di una nuova struttura di stoccaggio di sabbie dragate dall’escavo del bacino portuale sambenedettese. «In un incontro con l’Autorità portuale di Ancona - affermano Angelini e Torquati - gli attuali amministratori comunali hanno avuto conferma che parte dei finanziamenti destinati al porto di San Benedetto verranno destinati al dragaggio a benna, tanto da rendere necessaria la realizzazione di una nuova cassa di colmata».


Tale stoccaggio verrebbe posizionato in continuità ad est della cassa di colmata esistente che si è già rivelata nel tempo assolutamente impraticabile e quindi inutile a fini portuali.

 

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Corriere Adriatico