SAN BENEDETTO - Lui a otto anni ha picchiato un compagno di classe fino a spedirlo al pronto soccorso; lei, in prima media, è finita deliberatamente in coma etilico...
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«Il disagio scolastico - spiega - è aumentato dieci volte in 15 anni. Una volta la consulenza del neuropsichiatra infantile era richiesta ogni due mesi, oggi una alla settimana».
A San Benedetto sono circa 500 i casi trattati l’anno e solo un 10% arriva fino alla cura. Comunque quasi due al giorno di media. La punta di un iceberg affrontata anche nel workshop “Emergenza comportamentale a scuola” nell’ambito dell’ “Helios festival”. La maggior parte dei bambini terribili ha disturbi del comportamento: sono iperattivi in forma patologica, sfidano l’insegnante, sono piccoli teppisti - in aumento le ragazzine - o sanno di poter fare ogni cosa perché non imputabili. Quelli che arrivano alla polizia sono pochissimi. Ma in aumento, anche qui.
«La maggior parte - dicono dalla questura - viene seguito dai servizi sociali o, se ci sono indagini in corso, dalla specifica sezione della squadra mobile. Da noi arrivano soprattutto casi come ragazzini che vivono situazioni violente e vogliono scappare di casa o sono già scappati o sono picchiati dei genitori. Sono circa 15 casi l’anno, un paio a mese dall’inizio del 2016. Circa il bullismo poi ci sono arrivate anche segnalazioni tramite il numero verde nazionale Sos bullismo per email: abbiamo verificato e siamo intervenuti». E se spesso la disgregazione della famiglia e la mancanza di punti di riferimento «aumenta sicuramente il disagio - chiude Pincherle - è fondamentale intervenire subito. I ragazzi guariscono se presi in tempo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico