Deposito di gas all'Agraria I cittadini temono per la salute

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SAN BENEDETTO - "Sono seriamente preoccupato. La politica su questo fronte ha fallito. Da una parte si parla di tutela del territorio e dall'altra si permette la realizzazione di un impianto di questo tipo che ci massacrerà”. Un vero grido di allarme arrivato dalla Confesercenti che, ieri mattina, ha preso parte attraverso il suo rappresentante Sandro Assenti al convegno organizzato dai grillini sui rischi del prossimo impianto di stoccaggio che sorgerà all'Agraria.


Rischi soprattutto sul fronte turistico. "Non c'è alcun aspetto positivo in questo stoccaggio- ha detto Assenti - Solo un grande boomerang per il turismo. La funzione politica- cittadini non funziona più perché la questione economica è troppo pesante. Voglio firmare anche io, in rappresentanza della mia associazione, il ricorso al Tar".

Il convegno infatti era rivolto in particolare agli operatori turistici della Riviera che, nel caso in cui questo progetto dovesse essere realizzato, dovranno appendere alle porte di tutte le stanze di albergo un foglio riportante le norme del piano di evacuazione. dalla chiusura delle finestre allo spegnimento di riscaldamenti, dalle uscite di sicurezza alle maschere antigas, fino all'abbandono della zona seguendo le istruzioni delle autorità. Peppe Giorgini del Movimento Cinque stelle non ha usato mezze misure: "L'incidente ci sarà. Lo sostiene anche l'Arpam, l'unico fattore che non conosciamo è la tempistica di un eventuale sinistro. Non a caso abbiamo presentato due esposti alla Procura della Repubblica. Da tutto il mondo arrivano le immagini di esplosioni sia verticali che orizzontali provocati da gasdotti. Siamo una città che vive di turismo, ma ancora non è stata compreso il pericolo potenziale di questo impianto".

Non mancavano i rappresentanti dell'Associazione Ambiente e salute nel Piceno, i quali hanno ricordato la raccolta di 6 mila firme contro lo stoccaggio, che verranno presentate al prefetto anche se non è uno dei soggetti attivi in questo iter. Diverso invece il ruolo della Regione che ha un ruolo chiave e proprio al segretario generale di Palazzo Raffaele è stato chiesto un incontro per rivedere le autorizzazioni tecniche concesse. Inoltre per dicembre si sta organizzando una manifestazione, simile al corteo che si svolse due anni fa, per dire "No" allo stoccaggio. E il rappresentante della Protezione civile di Ascoli, Umberto Cuccioloni, si è chiesto come mai non intervenga il dipartimento nazionale della Protezione civile visto il rischio di sismicità.

Insomma una sventura in particolare per una località turistica, che rischia di diventare una zona a rischio incidenti come una centrale nucleare. Rimane l'incognita se i turisti saranno ancora disposti a trascorrere le loro vacanze in una città dove si invitano i turisti ad adottare misure di sicurezza in caso di incidente. Intanto sono arrivati a quattro i ricorsi al Tar, due presentati dai grillini, uno da Ambiente e salute e uno dal Comune. Quest'ultimo, rischia di essere il meno incisivo, visto che proprio un dirigente comunale ha firmato la Valutazione di impatto ambientale e il rapporto preliminare di sicurezza.



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