San Benedetto, crepe sul muro a protezione della ferrovia adriatica

Le crepe sul muro della ferrovia
SAN BENEDETTO - Polizia, polfer, vigili urbani e tecnici di Rfi hanno effettuato un vero e proprio blitz nella tarda mattinata di ieri in via Sgambati in seguito a diverse...

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SAN BENEDETTO - Polizia, polfer, vigili urbani e tecnici di Rfi hanno effettuato un vero e proprio blitz nella tarda mattinata di ieri in via Sgambati in seguito a diverse segnalazioni che parlavano di alcune crepe sul muro di protezione della ferrovia, sul lato orientale dei binari. Le forze dell’ordine, giunte sul posto, hanno verificato la situazione e hanno subito allertato, attraverso la polizia ferroviaria, i tecnici di Reti Ferroviarie Italiane che in poco tempo hanno raggiunto via Sgambati. Dopo i sopralluoghi dovranno ora decidere, insieme agli ingegneri delle Ferrovie, come procedere. Le crepe, che comunque sono presenti su quel muro da diverso tempo, si stanno facendo sempre più larghe e si rende indispensabile ora effettuare delle elaborazioni finalizzate a capire quale sia il livello di deterioramento del muro al fine di stabilire modalità e tempi di un eventuale intervento. Intervento che dovrà essere effettuato da Reti Ferroviarie Italiane, competenti per titolarità dell’area. Ieri i tecnici che si sono occupati della cosa arrivavano proprio dalla sede locale dell’ente e, nel pomeriggio, il muro è stato ispezionato da alcuni professionisti del settore. Per quanto riguarda l’intervento di manutenzione i tempi e i modi del lavoro saranno comunicati al Comune. 

Il trambusto di ieri ha riaperto proprio questa situazione che rappresenta una vera e propria ferita per chi risiede in zona dal momento che via Sgambati, nel tratto che va dall’intersezione con via Tedeschi e quella con l’area del sottopassaggio che immette sulla rotatoria di viale dello Sport, è praticamente intransitabile a piedi. Non esistono camminamenti e i bordi della strada dove è possibile camminare sono davvero strettissimi. Le auto transitano ad un paio di metri di distanza, al massimo, dal muro della ferrovia ad Ovest e dalla linea delle case ad Est. Persino i ciclisti hanno difficoltà ad attraversare quella strada in sicurezza. Un problema privo di soluzione dal momento che non esiste lo spazio fisico per l’installazione di un marciapiede a meno che non si opti per l’istituzione di un senso unico cosa che, da quelle parti, sembrerebbe non piacere a nessuno. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico