San Benedetto, sì del comitato di quartiere Porto d'Ascoli centro all'area Ragnola per il nuovo ospedale. «Vantaggi per tutti»

San Benedetto, sì del comitato di quartiere Porto d'Ascoli centro all'area Ragnola per il nuovo ospedale. «Vantaggi per tutti»
SAN BENEDETTO - «La costruzione del nuovo ospedale in zona Ragnola o San Giovanni qualificherebbe ulteriormente il territorio in termini di occupazione e di sviluppo...

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SAN BENEDETTO - «La costruzione del nuovo ospedale in zona Ragnola o San Giovanni qualificherebbe ulteriormente il territorio in termini di occupazione e di sviluppo economico». Con queste parole il direttivo del comitato di quartiere Porto d’Ascoli Centro, presieduto da Elio Core, ha conferito parere positivo per la realizzazione del nuovo ospedale in una delle due opzioni poste sul tavolo dal Comune quali Ragnola e contrada San Giovanni anche se quest’ultima soluzione sembrerebbe non percorribile visto il rischio esondazione.  Ma su quali punti si fonda l’assenso alle due aree di Porto d’Ascoli per fare da cornice al nuovo presidio ospedaliero? «San Benedetto- afferma il presidente Core - è una città a vocazione turistica che nel periodo estivo raddoppia la popolazione. Negli ultimi tempi ha inoltre registrato un forte incremento demografico. La sua posizione geografica le conferisce un ruolo importante con i paesi limitrofi essendo baricentrica inoltre insiste in un territorio che vede la presenza di numerose ed importanti infrastrutture quali: porto, cantieristica, statale 16, autostrada, superstrada Ascoli-Mare, nodi ferroviari di San Benedetto e Porto d’Ascoli, numerosi centri commerciali, attività commerciali e finanziarie, che costituiscono il volano della economia sambenedettese, ed operanti particolarmente nella zona a sud». 



Sempre il comitato Porto d’Ascoli Centro sottolinea come il vecchio ospedale, concepito negli anni ‘60, non sia più rispondente alle moderne esigenze della medicina. La sua attuale posizione comporterebbe continui disagi alla viabilità, all’utenza ed alla operatività dell’ospedale stesso, con le ambulanze impossibilitate a svolgere il loro lavoro di pronto intervento per via dell’intasamento della viabilità circostante. «Riteniamo – prosegue Core - che l’attuale struttura del Madonna del Soccorso possa essere utilizzata per altri fini sanitari quali poliambulatori, residenza per anziani o uffici amministrativi o sede universitaria. L’edificio va quindi recuperato e non demolito, peraltro già ristrutturato con un importante impegno di denaro pubblico. Quindi la costruzione del nuovo ospedale in zona Ragnola o San Giovanni qualificherebbe ulteriormente il territorio e la sua realizzazione dovrebbe necessariamente accompagnarsi ad una nuova viabilità e nuove opere urbane di collegamento con i paesi limitrofi, che da sempre giovano della nostra struttura sanitaria e che rappresentano una parte consistente della mobilità attiva. Per tutti questi motivi siamo favorevoli alla costruzione della nuova struttura nei siti indicati».

 

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Corriere Adriatico