La comandante Di Maglio: «Baywatch negli chalet, sono stata comprensiva. Vi spiego tutto»

La comandante Di Maglio
SAN BENEDETTO - I concessionari di spiaggia rischiano conseguenze personali e penali se, malauguratamente, dovesse accadere qualcosa ai propri clienti che volessero fare il bagno...

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SAN BENEDETTO - I concessionari di spiaggia rischiano conseguenze personali e penali se, malauguratamente, dovesse accadere qualcosa ai propri clienti che volessero fare il bagno senza la presenza degli addetti al salvataggio a mare. È per questo motivo - a loro tutela dunque - che la Capitaneria di porto, nei giorni scorsi, ha inviato una lettera dove si ricordavano ai titolari degli chalet gli obblighi «che valgono su tutto il territorio nazionale laddove ci sono le ordinanze» spiega la comandante della Capitaneria di porto Alessandra Di Maglio.

 
Le motivazioni


Non c’è dunque nessun intento persecutorio o tanto meno discriminatorio da parte della Guardia Costiera ma addirittura «collaborativo perché - spiega ancora la Capitano di Fregata - nella mia lettera ho solo voluto ribadire, facendo quindi opera di prevenzione, quanto i concessionari sapevano già nell’ambito delle direttive note già all’inizio della stagione: dal posizionamento delle boe ai corridoi per i natanti e tutti gli altri doveri che comporta gestire un’area del demanio marittimo».

Insomma la comandante avrebbe potuto addirittura dal 17 di settembre dare il via ai controlli e sanzioni ma sembra aver voluto prima avvertire la categoria. «Noi siamo tenuti a far rispettare le ordinanze - spiega ancora la militare - e quella alla quale facciamo riferimento è le necessità di garantire da parte dei concessionari il servizio di salvamento a mare per l’intera stagione balneare. È la Regione a stabilire quanto dura e quest’anno terminava il 17 settembre. Quindi il servizio di salvataggio a mare doveva finire per quella data, non prima. Che poi è stata prorogata al 1° ottobre. Quindi non solo a San Benedetto ma in tutti i compartimenti marittimi dove vige questa ordinanza è necessario far rispettare l’obbligo». 


La consuetudine


Il punto è che a San Benedetto sono diverse le consuetudini a fronte delle quali però insomma si rischia: questa della mancanza di salvamento dopo il primo weekend di settembre è una delle varie, come far salire sulle barche per la Madonna della Marina troppi tra parenti e amici e allargarsi in spiaggia fin quando c’è spazio con i propri ombrelloni.

«Non credo di essere particolarmente rigida nel far rispettare le regole - chiude la comandante - solo che i miei colleghi durante il periodo del Covid avevano trovato molte difficoltà a realizzare controlli. Ora nel corso delle normali attività che svolgiamo ci siamo accorti che mancavano i bagnini e gli chalet possono, è vero, restare aperti per elioterapia ma solo dopo il termine della stagione balneare che, come ripeto, quest’anno era il 17 settembre prorogata poi al 1° ottobre».

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Corriere Adriatico