Paese alto, case basse: un regolamento per il restyling e vincoli per la tutela delle strutture a San Benedetto

Case basse: un regolamento per il restyling e vincoli per la tutela delle strutture. Il Paese Alto
SAN BENEDETTO - Un regolamento per salvaguardare gli edifici storici a partire dalle case basse della cultura marinara. Percorso iniziato ieri dalla giunta che ha approvato la...

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SAN BENEDETTO - Un regolamento per salvaguardare gli edifici storici a partire dalle case basse della cultura marinara. Percorso iniziato ieri dalla giunta che ha approvato la delibera per tutelare gli immobili del centro storico. Attualmente a San Benedetto esistono tre zone sotto tutela quali la zona A1 al Paese alto, A2 nell’area intorno alla cattedrale della Marina e A3 nella zona ovest di Porto d’Ascoli.  In questi ambiti urbanistici ogni intervento, finora, sarebbe dovuto passare per la Soprintendenza alle Belle arti e Paesaggio, con il regolamento che intende portare all’approvazione l’amministrazione comunale vuole alleggerire le pratiche e quindi rimettere nelle mani del Comune il parere di salvaguardia saltando così altri passaggi. Finora sono stati catalogati oltre 200 edifici di rilievo storico su cui pendono dei vincoli e tra questi anche le cosiddette case basse dei vecchi pescatori che si contano sulle dita di una mano.

Il percorso

«In questo modo abbiamo avviato un percorso – spiega l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli – che era in essere da tempo, prima ancora che venisse segnalato dal Circolo dei Sambenedettesi e questa delibera va nella direzione di aprire un percorso che porterà fino al nuovo regolamento». Martedì scorso si era tenuto anche un incontro in Comune tra il sindaco Spazzafumo e le associazioni interessate, quali Circolo dei Sambenedettesi, il Fai di San Benedetto, l’Associazione Pescatori Sambenedettesi, Circolo Nautico Sambenedettese, Lions Club, Rotary Club infatti in particolare il Circolo presieduto da Gino Troli aveva sollecitato un intervento per salvare le case basse, che rappresentano una pagina importante della storia sambenedettese e che è in via d’estinzione nel senso che, nel corso degli ultimi decenni, in gran parte sono andate perse.

 

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Corriere Adriatico