SAN BENEDETTO - «Mi sono sentito agganciare e sono finito a terra». Non ha mai perso conoscenza Luciano Bovara, l’uomo investito da un’auto pirata nel...
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«Dopo lo schianto – ha riferito – sono rimasto pietrificato dalla paura perché ho visto l’auto sbandare bruscamente e rischiare di finire contro una signora che stava passando con un passeggino. Non l’ha presa per un soffio».
Quell’auto, una Alfa Giulietta nera, ancora non si trova. Della macchina si conoscono alcuni numeri della targa e si sa che, a guidarla, c’era un uomo. Probabilmente una persona giovane.
Bovara è stato subito soccorso da alcuni passanti che lo hanno fatto sedere sul ciglio della strada in attesa dell’ambulanza che lo ha poi caricato a bordo e portato in ospedale. La polizia municipale sta portando avanti le indagini finalizzate a rintracciare l’auto pirata e il suo conducente. Gli agenti hanno in mano una parte del numero di targa della macchina e sanno di che modello si tratti. Stanno quindi lavorando sia sulle immagini della videosorveglianza catturate da alcune attività della zona.
Bovara, il 7 giugno 1981, era allo stadio Ballarin. Ex finanziere, in quel momento in libera uscita, salvò un bambino che si trovava in mezzo alle fiamme tra le gradinate della curva. Lo prese e lo portò in salvo all’esterno dello stadio quindi si unì ai soccorritori andando al Pronto Soccorso dove portò aiuto ai medici del reparto di emergenza che si trovarono a fronteggiare una situazione critica. Per le ustioni riportate quel giorno morirono due giovanissime ragazze. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico