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L’obiettivo finale è quello di offrire agli utenti della strada il dato sulla capacità di posteggio, in modo tale da velocizzare e facilitare la ricerca di stalli liberi. In concetto di fondo è facile: se so in anticipo che in un parcheggio non c’è neanche un posto, non perderò tempo in giri che si riveleranno inutili.
La città è smart
Su diversi lampioni, ad esempio, sono già stati installati apparecchi per monitorare: smog, rumori, temperatura e umidità. Tutti i dati raccolti dai nuovi sensori del traffico confluiranno in un pre-esistente sistema, capace di elaborare e archiviare informazioni provenienti da molteplici servizi. In questo modo sarà possibile consultare in un unico punto tutte le rilevazioni, avendo la possibilità di esportare i dati o metterli a disposizione di terzi. Tornando al traffico urbano: è partito il percorso che porterà il Comune a dotarsi di un Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) e di un correlato Biciplan: piano urbano della mobilità ciclistica. Pubblicato l’avviso per invitare i portatori di interessi diffusi (cosiddetti “stakeholder”) a manifestare interesse per la definizione partecipata dei due documenti. La domanda dovrà essere compilata utilizzando preferibilmente il modello pubblicato sul sito www.comunesbt.it, da inviare all’indirizzo pums@comunesbt.it entro le ore 12 del 12 ottobre.
In particolare, l’obiettivo del Biciplan è quello di ricucire la rete di piste ciclabili esistenti o di previsione con i tratti mancanti, valutando anche interventi leggeri quali corsie ciclabili o di moderazione della velocità (limiti 20/30 km/h), sviluppando sia il tema della pianificazione delle infrastrutture che le azioni atte a favorire lo sviluppo della mobilità ciclabile. Nel Pums, in buona sintesi, si riprogetterà una città pensando meno all’automobile privata e più ai pedoni, ai ciclisti ed agli utenti del trasporto pubblico. Infatti, ai progettisti è stato chiesto di recuperare e adeguare l’uso delle strade e delle piazze, tenendo conto delle esigenze dei diversi utenti (pedoni, ciclisti e utilizzatori del Tpl), in particolare negli ambiti ad elevata densità di residenza o di servizi, come le scuole e le strutture sanitarie. In definitiva, la visione della San Benedetto futura è questa: «Diminuire gli spostamenti quotidiani con auto e moto, a favore di modalità di trasporto a minore impatto (piedi, bici, bus) all’interno della città». L’amministrazione s’è posta come risultato finale quello di azzerare gli incidenti stradali mortali registrati in città. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico