Addio all'Agenzia delle riscossioni, disagi per commercialisti e cittadini

L'ingresso dell'Ufficio riscossione
SAN BENEDETTO - Addio all’Agenzia delle Riscossioni che ha preso il posto della famigerata Equitalia. Chiuderanno infatti gli uffici di via della Liberazione, i dipendenti...

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SAN BENEDETTO - Addio all’Agenzia delle Riscossioni che ha preso il posto della famigerata Equitalia. Chiuderanno infatti gli uffici di via della Liberazione, i dipendenti saranno divisi tra Ascoli e Fermo, mentre sul territorio cittadino resterà una sorta di sportello informativo che sarà aperto soli tre giorni alla settimana vicino all’attuale Agenzia delle entrate, in viale Colombo, nei pressi del Ballarin. 

 

Le prospettive


E anche per lo stesso Ufficio delle entrate le voci non lasciano ben sperare affinché resti nella zona dove c’è sicuramente maggiore produttività, atteso che per lo sportello di quello delle Riscossioni sarà privato della cassa contanti e quindi di fatto la maggior parte delle pratiche non potranno essere portate a termine: almeno quelle più urgenti. «Che si stato istituito uno sportello permanente in Ascoli Piceno dell’Agenzia della riscossione è cosa giusta ed è sicuramente un bene per gli operatori del luogo a condizione che quello di San Benedetto operante fino ad oggi in tutto e per tutto non venga depotenziato - dicono trte commercialisti di San Benedetto sentiti sull’argomento -: perché noi professionisti della costa già subiamo il disagio dovuto alla riduzione a front-office dell’Agenzia delle entrate a San Benedetto con conseguenza che in caso di controlli o verifiche bisogna ogni volta recarsi ad Ascoli per presentazioni di documenti, contraddittori, definizioni subendo un notevole aggravio di costi e di tempo e non vorremmo pagare ulteriori tributi per concentrazioni verso il capoluogo che non hanno alcuna giustificazione plausibile».

Insomma tra benzina, parcheggi e disagi, la categoria, ma anche i cittadini subiranno forti disagi dallo smembramento. Inoltre la sensazione di molti è che si tratti dell’ennesima spoliazione di servizi sulla Riviera nonostante proprio il suo tessuto economico abbia bisogno di maggiori servizi.
 

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Corriere Adriatico