OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
SAN BENEDETTO - Affittavano appartamenti ai turisti ma nessuno conosceva la loro attività. E’ la situazione scoperta dalla Guardia di Finanza a San Benedetto. I militari hanno infatti accertato la presenza di un’attività di affittacamere turistico all’interno di appartamenti che risultavano invece semplicemente come abitazioni. In buona sostanza, stando a quanto riportato nel verbale delle Fiamme Gialle, il proprietario aveva omesso di comunicare quel tipo di attività al Comune attraverso lo sportello unico delle attività produttive e non poteva di conseguenza effettuare l’attività di affittacamere di tipo turistico in considerazione delle leggi in materia.
In seguito all’accertamento effettuato dalle fiamme gialle è arrivato così anche il provvedimento con il quale il dirigente comunale Pietro D’Angeli ha di fatto ordinato l’immediata cessazione di quel tipo di attività.
Nei giorni precedenti infatti il sindaco Antonio Spazzafumo aveva firmato un’altra ordinanza con la quale ha imposto l’immediata cessazione di attività ad un autolavaggio di Porto d’Ascoli in seguito ad un sopralluogo della Ciip e della polizia locale e dell’Asur per verificare la situazione igienico sanitaria. «Si è rilevato che i residenti degli appartamenti sovrastanti e degli edifici limitrofi all’autolavaggio, nonché chiunque frequenti la sua area di pertinenza esterna risultano direttamente esposti a imbrattamento molesto per diffusione di nebulizzazione acquosa mediante aerosol maleodorante e residui di sporco delle auto unitamente ai prodotti detergenti utilizzati».
Ma stando alla relazione si è verificata anche la diffusione di «contaminanti fisici, chimici e biologici come residui di sporco, legionella e altri batteri e virus veicolati dalle particelle di acqua atomizzata sospesa in atmosfera derivanti dall’utilizzo delle lance ad alta pressione» oltre all’incremento dei gas di scarico «notoriamente tossici».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico