SAN BENEDETTO - In alcuni quartieri di San Benedetto l’acqua è tornata soltanto poco prima delle sette di ieri mattina. In altre zone soltanto quando il sole era...
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Si parla di diverse abitazioni di viale De Gasperi, di via Gino Moretti, via Fileni, via Bastioni, via Conquiste, parte di via Case Nuove, tutte le strade che collegano l’area dell’Albula al Paese alto e alcune abitazioni che sono dislocate nell’area di via Saffi e del tratto centrale di corso Mazzoni, quello a ridosso dell’ex palazzo comunale. Migliaia di persone che si sono trovate a fare i conti con un disservizio causato da un guasto che la Ciip, nottetempo, ha provveduto a riparare ma il ritorno alla normalità è stato lento e, in molti casi, snervante.
Lunghe ore di attesa
Alcune abitazioni hanno infatti visto i propri rubinetti tornare ad erogare acqua soltanto a ridosso dell’ora di pranzo mentre i più fortunati hanno potuto utilizzare bagni e cucine intorno alle 7 del mattino anche se la pressione era minima e nei condomini con più di tre piani l’acqua, ai livelli superiori, non è riuscita ad arrivare per diverse ore.
Lo stop all’improvviso
Inutile dire che la tensione è salita alle stelle dal momento che se l’attuale crisi idrica ha consentito alla Ciip di avvisare i residenti delle zone interessate dallo stop dell’erogazione, migliaia di persone ieri si sono ritrovate senz’acqua senza alcun preavviso e in un momento particolarmente complicato della giornata. In piena estate rimanere senz’acqua corrente sia a sera che al mattino ha creato enormi disagi nelle famiglie ma anche in alcune attività commerciali. Chi aveva l’autoclave è riuscito ad andare avanti anche se in molti casi, soprattutto nei condomini particolarmente abitati, la scorta d’acqua era finita già poco dopo le sette di ieri mattina. Lungo il territorio si sono registrati, in passato, precedenti simili a quanto avvenuto nelle ultime ore. Uno dei peggiori è quello che accade quattro anni fa a Grottammare quando quasi tutta la città rimase senz’acqua per la rottura di una condotta principale. Gli addetti ai lavori lavorarono per un pomeriggio e una notte interi dal momento che, considerata l’enorme portata d’acqua, si rese necessario attendere delle ore per far svuotare le tubature e poter intervenire sul guasto. Quindi si rese necessario ripristinare l’erogazione. Trascorsero oltre ventiquattro ore prima che i rubinetti tornassero a funzionare regolarmente. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico