Ferrovia della Salaria con il treno a idrogeno. La Regione aderisce alla proposta e chiede un incontro urgente con Rfi

I firmatari del Manifesto per la Ferrovia Salaria che collegherebbe l’Adriatico e il Piceno alla capitale
ASCOLI - Arriva l’adesione della Regione Marche al Manifesto per la Ferrovia Salaria. E nei progetti del sindaco Marco Fioravanti balena l’occasione di ragionare su un...

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ASCOLI - Arriva l’adesione della Regione Marche al Manifesto per la Ferrovia Salaria. E nei progetti del sindaco Marco Fioravanti balena l’occasione di ragionare su un treno a idrogeno. Il traguardo è rilanciare il cuore del Paese: con la firma di ieri si sollecita lo studio di fattibilità per l’infrastruttura. «I territori dell’Appennino terremotato sono legati da una strada antica che li attraversa: con la Ferrovia Salaria, che ne ricalca il percorso, scriveremo la nuova storia delle nostre comunità», spiega il consigliere regionale, Andrea Antonini, deus ex machina dell’appuntamento nel palazzo del Consiglio.

 
Gli investimenti
«Visti gli ingenti investimenti annunciati per il tratto stradale Trisungo-Acquasanta, la Ferrovia Salaria rappresenterebbe il completamento di un progetto sull’accessibilità dei territori indispensabile per la loro stessa sopravvivenza - aggiunge il consigliere regionale -. Senza accessibilità non c’è sviluppo. Chiediamo ai rappresentanti e alle forze vive del lavoro, dell’impresa, della società e della cultura di sottoscrivere il Manifesto per la Ferrovia Salaria e di sostenerla con forza e con spirito unitario».

Presenti anche Fioravanti e l’architetto Guido Benigni, promotore del Manifesto. «Potrebbe essere un progetto pilota introducendo l’idrogeno per l’alimentazione del treno. Guardiamo avanti: fra dieci anni ci saranno esigenze diverse, la transizione ecologica proseguirà. Se collassa la colonna vertebrale, l’Italia non ha futuro. Lo Stato deve investire e risarcire l’Appennino centrale che negli ultimi anni è stato svenduto»», dichiara Fioravanti, primo firmatario del Manifesto.

L’idea di tutti è una sfida: dare la spinta decisiva per riportare lavoro e vita nelle aree interne. «È il tratto più veloce per passare dalla costa tirrenica a quella adriatica – afferma Guido Benigni -. Chiediamo uno studio che ascolti le esigenze di gran parte di persone colpite da un disastro come il terremoto. Il territorio sta vivendo un periodo di contrazione, con l’emigrazione verso la costa: c’è bisogno di una connessione con un hub internazionale come la capitale».

Il summit


All’evento in Regione, anche l’assessore alle infrastrutture Francesco Baldelli, i consiglieri Anna Menghi e Luca Serfilippi. Baldelli sottolinea quanto le infrastrutture siano determinanti anche come collante sociale dei territori e intanto annuncia di aver fissato un incontro con Rfi per lo studio di fattibilità della tratta ferroviaria. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico