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RIPATRANSONE - «Dopo il Covid si assiste al depotenziamento dei posti letto e del personale alla Rsa di Ripatransone». È la denuncia del sindacato Usb che ricorda come durante il picco pandemico, la struttura dell’Area Vasta 5, è stata riconvertita per ospitare malati di Covid in un batter d’occhio, «creando non pochi disagi ai familiari dei degenti ospiti della struttura» dice l’organizzazione sindacale».
«Ai lavoratori che vi hanno prestato la propria opera - aggiunge l’Usb -, non sono stati ancora riconosciuti neppure i diritti sanciti da accordo regionale sui “tempi di vestizione” necessari a indossare i dispositivi di protezione individuale, 40 minuti a turno, causando loro un notevole danno economico».
«La pandemia - fa sapere il sindacato non solo ha aggravato lo stato del sistema sanitario nazionale (già definanziato), ma ha acuito la crisi delle Rsa locali a gestione pubblica: a pagare il conto dalla gestione della dirigenza dell’Asur e AV5 vengono chiamati gli operatori sanitari e la cittadinanza: i dirigenti dell’Area Vasta dovrebbero dimettersi» incalza il sindacato che poi chiede con forza il ripristino dei precedenti posti letto l’aumento del personale: infermieri e Oss per erogare una assistenza di qualità ai cittadini e il ritiro di qualsiasi ulteriore ipotesi di cessione di servizi al privato «dato che circolano voci di un appalto» chiude l’Usb che poi invita a far tornare interni i servizi dati in appalto e la gestione pubblica dei servizi sanitari e di lavoro pubblico. «Per questo chiude - c’è assoluta necessità di assunzioni stabili e proroga del dei precari in scadenza».
Lavoratori e cittadini, poi, sono invitati a mobilitarsi e a partecipare al presidio/assemblea il 1° ottobre davanti ospedale di Ascoli e aderire allo sciopero generale dell’ 11 ottobre.
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Corriere Adriatico