Quintana, i sestieri stringono la cinghia e tagliano i compensi dei cavalieri. Le prove al campo dopo metà marzo

Una fase della Quintana
ASCOLI - L’emergenza Covid non ha risparmiato la Quintana. Le due Giostre del 2020, come la maggior parte delle rievocazioni storiche a cavallo d’Italia, non si sono...

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ASCOLI - L’emergenza Covid non ha risparmiato la Quintana. Le due Giostre del 2020, come la maggior parte delle rievocazioni storiche a cavallo d’Italia, non si sono disputate. Ma alcune spese, tipo quelle per il cavaliere, sono state comunque sostenute, anche perché lo stop è arrivato a poche settimane dall’inizio della stagione giostresca e la preparazione dei cavalli era stata ultimata.

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Comitati e cavalieri, quindi, si sono seduti a tavolino ed hanno rinegoziato i contratti. Lo hanno fatto tutti ad eccezione di Porta Romana. «Le spettanze a Melosso sono rimaste tali» ha spiegato il caposestiere dei rossazzurri Luigi De Santis. E se anche quest’anno non dovessero disputarsi le Giostre? De Santis è sicuro. «Si faranno. Non voglio nemmeno pensarci. Nella malaugurata e remota possibilità che venga di nuovo cancellata sarebbe un disastro. Allora dovremmo sederci e discutere il contratto». Sant’Emidio è l’unico sestiere ad aver cambiato cavaliere durante l’autunno. «Con Raponi – afferma il caposestiere Mariangela Gasparrini – abbiamo rinegoziato il contratto. Ci siamo venuti incontro. Con Chicchini (il nuovo, ndr) la questione è stata affrontata». 


Gli altri sestieri
Negli altri quattro sestieri si è raggiunto ovunque un accordo per i tagli. «Innocenzi ha capito la situazione – ha rivelato il caposestiere di Porta Solestà, Attilio Lattanzi - e ci siamo venuti incontro come accade nelle migliori famiglie». Marco Regnicoli di Porta Maggiore ha detto che «gli emolumenti previsti dal contratto di Zannori sono stati ritoccati». Idem a Piazzarola. Così Carlo Bartoli: «Con Lionettii siamo venuti incontro perché da entrambe le parti si è capito la difficoltà del momento». Matteo Silvestri di Porta Tufilla ha garantito: «Abbiamo rinegoziato con Gubbini alla luce del fatto che la manifestazione non si è disputata e che esistevano difficoltà oggettive».
In moto.


La macchina organizzativa si sta mettendo in movimento. Le prime prove dovrebbero tenersi nella seconda metà di marzo, a porte chiuse. «L’Arengo – dichiara il presidente del Consiglio degli anziani, Massimo Massetti - ha dato l’assenso all’intervento di manutenzione della pista e ci è stato garantito che in poco più di un mese sarà ripristinata e messa in sicurezza. È inattiva da circa un anno e mezzo. Le prove possono svolgersi, ma a porte chiuse e nel rispetto delle norme di sicurezza».


Gli obiettivi


A breve si tornerà a parlare di regolamenti ed in particolare di quello di Giostra. Sul tavolo ci sono un paio di modifiche che i sestieri dovranno valutare ed eventualmente adottare. «In primo luogo – sostiene Massetti – dobbiamo ragionare su come rendere più trasparente l’eventuale penalità commessa spostando la tavoletta. Inoltre, bisogna trovare il modo di cancellare la penalità dell’errata uscita dal campo del cavaliere. Una norma che si rese necessaria per evitare la contemporanea presenza di due cavalli in campo. Oggi, con le norme sulla sicurezza e con l’autorizzazione all’ingresso in pista ufficializzata dallo speaker, questa regola non serve. Poi è ormai prassi che il cavaliere che deve effettuare la tornata esca dai box dopo che il giostratore che lo ha preceduto sia rientrato». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico