Piceno Consind vende capannoni nella zona industriale, caccia a imprenditori che vogliano investire

La zona industriale di Ascoli Piceno
ASCOLI - Parte l’operazione a tappeto di Piceno Consind per andare a recuperare gli immobili e le aree industriali inutilizzate da tempo – che da un censimento...

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ASCOLI - Parte l’operazione a tappeto di Piceno Consind per andare a recuperare gli immobili e le aree industriali inutilizzate da tempo – che da un censimento risultano essere 99 - per poterle mettere a disposizione di potenziali investitori e favorire il rilancio del territorio. Si tratta di un’azione che il Consorzio per l’industrializzazione ha deciso di mettere in campo, formalizzando anche un incarico di assistenza e consulenza ad un avvocato esperto in materia, utilizzando la possibilità concessa da una specifica normativa, la legge 448 del 1998, per la riacquisizione di aree e immobili inutilizzati.

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L’obiettivo è chiaramente quello di ripopolare la zona industriale ascolana aprendo le porte a nuovi potenziali investitori, considerando che qualche segnale di interessamento continuerebbe ad arrivare agli uffici consortili di Castagneti. E, nel frattempo, Piceno Consind ha messo in vetrina 6 aree già disponibili da subito.


I capannoni inutilizzati
Ricorrendo alla procedura consentita dalla normativa in materia, il Consorzio per l’industrializzazione, con l’assistenza dell’avvocato appositamente incaricato, intende percorrere la strada del riacquisto – secondo un prezzo stabilito dopo una stima ufficiale - dei capannoni o delle aree ormai da tempo inutilizzate o addirittura abbandonate per poter ampliare le possibilità di interessamento da parte di potenziali investitori. Il Consind, quindi, acquisirebbe l’immobile ovviamente a fronte della presenza certa di un compratore per consentire un nuovo insediamento. Una strada che si intende percorrere proprio a fronte della presenza di circa 99 capannoni o aree attualmente non utilizzati, come emerge dal recente censimento avviato dall’ente per volontà del presidente Procaccini.


Il monitoraggio
Dal monitoraggio risulta che tra le strutture inutilizzate ben 49 capannoni sono destinati ad attività produttive, 22 sono a destinazione produttiva o commerciale, 18 sono utilizzabili per attività nel settore servizi, 5 sono per servizi produttivi o di autoporto (aree per veicoli da trasporto e logistica), 2 sono per servizi comprensoriali, 2 per attività sportive con verde attrezzato e 1 per impianti tecnologici. Ed è su alcuni di questi beni (in stato di abbandono per inutilizzo e disinteresse dei proprietari) che il Consind intende intervenire per riacquistarli e poi cederli a imprenditori interessati.


I beni disponibili


In attesa di sbloccare la situazione per alcuni dei numerosi capannoni inutilizzati, l’ente consortile che sovrintende la zona industriale ascolana prova a mettere sul mercato le aree immediatamente disponibili perche di proprietà di Piceno Consind per potenziali nuovi insediamenti produttivi e commerciali. Nello specifico, si tratta di 24mila metri quadrati disponibili nell’area tra Marino e l’ex Ahlstrom, due aree rispettivamente di 60mila e 26mila metri quadrati nella zona Campolungo-ex Marini, altri 8mila metri quadrati a Campolungo, 16mila a Maltignano (area ex Roccatani) e altri 163mila a Force (aree San Salvatore e Sabotino). Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico