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ASCOLI Quella che doveva essere un vantaggio (la sospensione) è diventata un incubo per circa il 50% delle imprese dell’area del cratere sismico per quanto concerne la “rottamazione quater” delle cartelle esattoriali. Tutte le Aziende infatti hanno potuto beneficiare della rottamazione delle cartelle recapitate fino a giugno scorso, tranne quelle rientranti nel cratere, in quanto a queste ultime le cartelle sono state notificate a settembre, quindi in ritardo rispetto alla scadenza. Se il ritardo nell’invio delle cartelle doveva essere un beneficio, si è invece trasformato in una beffa.
Gli interessi
Non avendo altre possibilità, le aziende che hanno ricevuto cartelle di pagamento hanno dovuto rateizzare il debito, compresi però sanzioni ed interessi, mentre invece chi ha rottamato paga solo il debito iniziale. «Per rendere meglio l’idea - afferma Ido Perozzi, presidente della Vinewa che ha sollevato il caso - cito un esempio rappresentativo: un’azienda con un debito d’imposta anno 2016 pari a 4.057 euro attualmente ha ricevuto una cartella esattoriale per un importo pari a 6.023 euro compresi interessi e sanzioni.
Il Mef
«Ho ricevuto le segnalazioni che ho girato subito al ministero dell’economia e delle finanze - afferma Guido Castelli, commissario alla ricostruzione - e spero in una positiva soluzione al problema». In merito l’onorevole Curti ha chiesto la riapertura dei termini per la rottamazione per le imprese delle zone terremotate. « La precedente versione della pace fiscale infatti, a causa del termine restrittivo previsto per la presa in carico da parte della riscossione, non ha consentito a migliaia di cittadini e imprese di fruire dell’opportunità».
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Corriere Adriatico