OFFIDA - Era a bordo del suo fuori strada insieme a un amico e stava andando ad aiutare alcuni amici cacciatori che avevano partecipato ad una battuta di caccia al cinghiale...
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Stando ad una prima ricostruzione dell’incidente Sergio Capretti, stimato elettrauto di Offida, era stato chiamato da alcuni amici che gli avevano chiesto aiuto per riprendere un cinghiale ucciso durante una battuta di caccia. Serviva un’auto con un verricello per recuperare l’ungulato e così hanno avrebbero chiesto aiuto a Sergio che poco dopo sarebbe partito insieme all’amico cinquantenne per raggiungere i cacciatori. Ad un tratto, ha imboccato una strada secondaria, per poi finire nella scarpata in un tratto dove il fondo stradale si è dimostrato dissestato e franoso. Il fuoristrada con dentro i due occupanti è scivolato per alcune decine di metri in mezzo ai calanchi. Particolarmente difficoltose e laboriose le operazioni di soccorso. Dal comando provinciale di Ascoli dei vigili del fuoco sono partite due squadre che giunte sul posto hanno dovuto utilizzare tecniche Saf (speleo alpino fluviale) per poter raggiungere e recuperare i due feriti. Il primo ad essere soccorso è stato G. B. che è stato consegnato al personale del 118 che dopo averlo stabilizzato, a bordo di un’ambulanza, lo hanno trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di San Benedetto dove è giunto in codice rosso, seppur cosciente. È intervenuto il trauma team che ha proceduto a constatatre la gravità delle ferite riportate nell’incidente e a valutare il trasferimento all’ospedale di Torrette. Ci sono volute quasi due ore ai vigili del fuoco per raggiungere Sergio Capretti. L’elettrauto aveva riportato gravi traumi e lesioni tanto che ogni tentativo di strapparlo alla morte si è verificato vano. Sergio Capretti era molto conosciuto e stimato ad Offida.
Lavorava nell’officina di via Aldo Moro avviata dal padre Mario e che da qualche anno aveva deciso di portare avanti in prima persona. La notizia della morte di Sergio ha destato profondo sconcerto tra i suoi compaesani. In tanti, già nella serata di ieri, hanno voluto partecipare al dolore dei suoi familiari ed in particolare ai suoi genitori, alla moglie Carla e alle due figlie. Nel frattempo, su quanto accaduto, la Procura di Ascoli ha aperto un fascicolo e già nelle prossime ore il magistrato potrebbe decidere la restituzione della salma ai suoi familiare che potranno disporre le esequie. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico