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ASCOLI - È stato rinviato a giudizio Leopoldo Wick, l’infermiere di 58 anni accusato di aver ucciso volontariamente otto anziani ospiti della casa di riposo di Offida dove prestava servizio e aver tentato l’omicidio di altri quattro. Al termine dell’udienza preliminare, il gup del tribunale di Ascoli, Rita De Angelis, ha accolto la richiesta della Procura e ha fissato l’inizio del processo per il 27 ottobre davanti ai giudici della corte d’assise di Macerata.
Il giudice, invece, si è riservato di decidere sulla richiesta dei difensori dell’imputato - gli avvocati Tommaso Pietropaolo e Luca Filipponi insieme con il penalista Francesco Voltattorni che fa parte del collegio difensivo, hanno chiesto la scarcerazione del loro assistito o la concessione della carcerazione domiciliare.
«Aspettiamo fiduciosi la del giudice sulla richiesta di revoca della misura cautelare - sostiene l’avvocato Tommaso Pietropaolo -.
Nel frattempo, invece, il giudice per le udienze preliminari ha rigettato la richiesta avanzata dall’Asur tramite il proprio difensore di fiducia di essere estromessa come responsabile civile nel processo a carico dell’infermiere. Era stato l’avvocato Mauro Gionni che difende alcune dei familiari delle vittime costituitisi in giudizio come parti civili, a citare in giudizio l’Asur essendo la proprietaria della residenza sanitaria e il datore di lavoro di Leopoldo Wick rappresentando nel corso del processo penale anche una garanzia per i parenti delle vittime in caso di un eventuale risarcimento.
Il gup De Angelis ha pertanto confermato la citazione in giudizio dell’Asur in qualità di responsabile civile. A quasi un anno di distanza dall’arresto avvenuto il 15 giugno del 2020, Leopoldo Wick viene rinviato a giudizio per i reati di omicidio aggravato e continuato, tentato omicidio aggravato e continuato, lesioni gravi. Gravi gli indizi di colpevolezza che sarebbero stati raccolti nei suoi confronti per le morti sospette registrate tra il 2017 e il 2019 tra gli ospiti della casa di riposo. Per la Procura è lui il responsabile dei decessi e di aver tentato di ucciderne altri quattro anziani iniettando loro, in dosi letali, farmaci che nulla avevano a che vedere con i piani terapeutici di ciascuno di loro. Ad accorgersi che qualcosa non andava era stata un’altra infermiera in servizio alla casa di riposo che aveva deciso, a settembre del 2018, di recarsi dai carabinieri di Offida.
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Corriere Adriatico