ASCOLI - L’Asur dovrà essere citata nell’incidente probatorio disposto dal gip di Ascoli, Annalisa Giusti, nell’ambito dell’inchiesta sulle morti...
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Nell’istanza di citazione presentata nei giorni corsi dal penalista ascolano per conto dei suoi assistiti motiva la sua richiesta evidenziando che l’Area vasta 5, e quindi l’Asur, debba essere chiamata a partecipare all’incidente probatorio in qualità di responsabile civile essendo la proprietaria della residenza sanitaria e il datore di lavore dell’infermiere indagato.
Per l’avvocato Gionni, infatti, la citazione del responsabile civile nell’incidente probatorio è da ritenersi necessaria per evitare che vengano raccolti eventuali elementi probatori nel corso delle operazioni peritali che l’Asur, ritenendole pregiudizievoli alla sua difesa, nel corso del processo, potrebbe chiederne l’esclusione in quanto raccolte in assenza del responsabile civile. Inoltre, la mancata partecipazione dell’Asur potrebbe avere delle conseguenze per le parti civili che in sede di processo penale si vedrebbero private della garanzia di un eventuale risarcimento. Ora, spetterà al gip di Ascoli, sulla base delle motivazioni addotte, decidere se accettare o rigettare l’istanza presentata dall’avvocato Mauro Gionni. Qualora dovesse essere accolta, questa mattina il giudice procederà al rinvio dell’udienza e a convocarla nuovamente procedendo per quel giorno alla citazione anche dell’Asur. Il gip Annalisa Giusti ha incaricato di eseguire l’incidente probatorio a Emanuela Turillazzi, docente di medicina legale all’università di Foggia, e al professor Silvio Chiericoni, ordinario di tossicologia forense all’ateneo di Pisa.
Ai due consulenti tecnici d’ufficio è stato chiesto di eseguire le analisi sui campioni di sangue prelevati dai cadaveri degli anziani ritenute le presunte vittime dell’infermiere e sui campioni prelevati ad alcuni ospiti della Rsa ancora in vita per verificare la presenza di sostanze tossiche e l’eventuale quantità contenuta nel sangue di psicofarmaci, benzodiazepine, promazina, barbiturici ed anticoagulanti.
I tranquillanti
In fase di indagine, gli inquirenti, avevano riscontrato la presenza nel sangue di dosi massicce di tranquillanti, anticoagulanti ed insulina che, secondo l’accusa, sarebbero state iniettate indebitamente dall’infermiere durante i propri turni di lavoro causando il decesso degli anziani. Ora quelle analisi verranno ripetute in sede di incidente probatorio per poterle eventualmente produrre in fase dibattimentale nel corso del processo penale. Inoltre, ai consulenti d’ufficio, il giudice ha chiesto anche di analizzare la composizione di una pasticca di colore bianco avvolta in una garza e il contenuto di un flaconcino di soluzione iniettabile rinvenute in uno zainetto e sequestrate dagli invistigatori nel corso di una perquisizione eseguita nei confronti di LeoIpoldo Wick. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico