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OFFIDA - Il funzionamento del depuratore e gli scarichi che finiscono nel fiume Tesino restano argomenti sensibili e tuttora alla ribalta. Indetta dal gruppo consiliare Obiettivi comuni per Offida, si è tenuta nella giornata di ieri una conferenza stampa sulla scottante questione.
Oltre ai giornalisti invitati, tante le persone che sono intervenute all’incontro per conoscere le varie problematiche che si ricorrono nelle voci e sui giornali, ma «soprattutto, per conoscere le cose che non si conoscono» come hanno tenuto ad evidenziare gli stessi organizzatori della conferenza stampa.
Dopo la presentazione da parte della consigliera Isabella Stracci, ha preso la parola il capogruppo Eliano D’Angelo che subito è entrato nel merito della questione. «Oggi (ieri, ndr) – ha dichiarato – vi informiamo su quello che non sapete.
E così, sono stati elencati anche altri problemi che, ad oggi, non hanno avuto risposta. Da qui, il gruppo Obiettivi comuni per Offida si pone alcuni interrogativi: chi doveva vigilare? Chi doveva e deve salvaguardare l’ambiente e tutelare la salute pubblica? Chi pagherà per questa situazione? Il discorso è proseguito, poi, sul fiume Tesino tra le analisi delle acque, le denunce, gli esposti e le eventuali sanzioni da comminare, circa quanto è emerso fino ad oggi. Quanto si è fatto e quanto occorre fare perché «Il fiume Tesino, dal 2012 ad oggi, è sempre lì, con nove anni di sanzioni comminate a seguito di accertamenti da parte dell’Arpam, dei carabinieri forestali, della polizia provinciale e della Capitaneria di Porto di San Benedetto». A chi vanno irrogate le sanzioni per quanto è accaduto e sta accadendo? Debbono essere Piceno Consid, Picena Depur e Ciip. Infine, il consigliere Piergiorgio Piccinini ha dato lettura di alcune segnalazioni che sono state effettuate da parte della Regione Marche. A giorni verrà inviato un esposto alla Procura della Repubblica con tutta la documentazione che è stata raccolta sul caso in questione.
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Corriere Adriatico