Acque putride e nere come pece: bisogna salvare il fiume Tesino. Ecco i consiglieri che hanno lanciato l'allarme

Acque putride e nere come pece: bisogna salvare il fiume Tesino. Ecco i consiglieri che hanno lanciato l'allarme
Acque putride e nere come pece: bisogna salvare il fiume Tesino. Ecco i consiglieri che hanno lanciato l'allarme
di Nicola Savin
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Settembre 2021, 07:40

OFFIDA -  Il funzionamento del depuratore e gli scarichi che finiscono nel fiume Tesino restano argomenti sensibili e tuttora alla ribalta. Indetta dal gruppo consiliare Obiettivi comuni per Offida, si è tenuta nella giornata di ieri una conferenza stampa sulla scottante questione.

Oltre ai giornalisti invitati, tante le persone che sono intervenute all’incontro per conoscere le varie problematiche che si ricorrono nelle voci e sui giornali, ma «soprattutto, per conoscere le cose che non si conoscono» come hanno tenuto ad evidenziare gli stessi organizzatori della conferenza stampa. 


Dopo la presentazione da parte della consigliera Isabella Stracci, ha preso la parola il capogruppo Eliano D’Angelo che subito è entrato nel merito della questione. «Oggi (ieri, ndr) – ha dichiarato – vi informiamo su quello che non sapete. Vogliamo fare chiarezza e rivelare ciò che non è stato detto. La storia degli ultimi tredici o quattordici mesi non la conoscete tutti». Dopo la chiara esposizione, con il supporto di immagini proiettate su uno schermo, di quanto successo e succede sul depuratore e lo sversamento sul fiume Tesino, in zona Santa Maria Goretti di Offida, dove le acque sono «putride e nere come pece», lo stesso D’Angelo ha passato in rassegna le presunte negligenze e le presunte inadempienze di coloro che avrebbero dovuto segnalare, con precisione, quanto di anomalo vi esiste. Quindi, sono stati riportati alcuni passaggi dagli atti di contestazione dell’Arpam che danno il quadro della situazione, relativamente all’anno 2018.

Si tratta di tutte segnalazioni di non conformità. «I valori riscontrati sono costantemente anomali e, a volte, superano di più del doppio il limite ammissibile allo scarico nelle fognature. Si ribadisce, pertanto, la necessità che gli enti preposti affrontino in maniera decisa questo importante problema». 


E così, sono stati elencati anche altri problemi che, ad oggi, non hanno avuto risposta. Da qui, il gruppo Obiettivi comuni per Offida si pone alcuni interrogativi: chi doveva vigilare? Chi doveva e deve salvaguardare l’ambiente e tutelare la salute pubblica? Chi pagherà per questa situazione? Il discorso è proseguito, poi, sul fiume Tesino tra le analisi delle acque, le denunce, gli esposti e le eventuali sanzioni da comminare, circa quanto è emerso fino ad oggi. Quanto si è fatto e quanto occorre fare perché «Il fiume Tesino, dal 2012 ad oggi, è sempre lì, con nove anni di sanzioni comminate a seguito di accertamenti da parte dell’Arpam, dei carabinieri forestali, della polizia provinciale e della Capitaneria di Porto di San Benedetto». A chi vanno irrogate le sanzioni per quanto è accaduto e sta accadendo? Debbono essere Piceno Consid, Picena Depur e Ciip. Infine, il consigliere Piergiorgio Piccinini ha dato lettura di alcune segnalazioni che sono state effettuate da parte della Regione Marche. A giorni verrà inviato un esposto alla Procura della Repubblica con tutta la documentazione che è stata raccolta sul caso in questione.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA