MONTEPRANDONE - Motivi passionali, dissidi precedenti e una serie di accuse e denunce. C’è tutto questo di contorno all’episodio che si è verificato...
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Della cosa sono evidentemente stati subito informati i familiari della giovane, il padre quarantenne il fratello ventenne che sono usciti di casa scagliandosi contro l’albanese il quale è risalito in auto cercando di allontanarsi in tutta fretta. Ed è in quel momento che è partito l’inseguimento terminato a poca distanza. Il padre e il fratello della ragazza si sono infatti messi, sulla propria autovettura, dietro l’albanese speronandolo e costringendolo a fermarsi. Una volta raggiunto lo hanno preso a calci e pugni di fronte agli occhi sbigottiti di numerosi passanti e automobilisti che hanno subito dato l’allarme.
I carabinieri sono arrivati in pochi minuti riportando la calma e portando via i due tunisini. L’albanese è invece stato caricato a bordo di un’ambulanza del 118 e trasportato in ospedale dove è stato medicato. I militari hanno ascoltato tutti e tre ed è venuta fuori una storia fatto di fortissimi contrasti che andavano avanti ormai da tempo e che sarebbero addirittura scaturiti, in passato, nell’incendio doloso appiccato a due autovetture riconducibili alla famiglia dei nordafricani. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico