Dalla Serbia a Monsampolo nascosti tra le gomme del Tir: quattro ragazzini afghani salvati dopo la fuga

A scoprirli, stremati e infreddoliti, gli operai di Carlini Gomme che scaricavano la merce

Dalla Serbia a Monsampolo nascosti tra le gomme del Tir: quattro ragazzini afghani salvati dopo la fuga
MONSAMPOLO - Un viaggio della speranza finito tra le braccia dei carabinieri quello di quattro ragazzini afgani, scoperti nel tardo pomeriggio di ieri da alcuni operai che stavano...

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MONSAMPOLO - Un viaggio della speranza finito tra le braccia dei carabinieri quello di quattro ragazzini afgani, scoperti nel tardo pomeriggio di ieri da alcuni operai che stavano scaricando la merce di un tir, una volta arrivato a destinazione nel magazzino della ditta Carlini gomme di Monsampolo del Tronto.

 


La scoperta 


Quattro minori di origini afgane sono stati infatti scoperti all’interno di un tir partito dalla Serbia e giunto nel Piceno. Gli adolescenti si erano nascosti tra i pneumatici che trasportava l’automezzo pesante partito dallo stato della ex Jugoslavia ventiquattro ore prima, dove probabilmente erano arrivati dalla loro terra di origine che è ad oggi una delle più problematiche a livello globale. Sono scappati dalla fame e dalla situazione politica, e hanno viaggiato in mezzo all’odore acre e nauseabondo delle gomme per auto, ed è solamente quando gli addetti allo scarico hanno aperto i portelloni del rimorchio e hanno iniziato a prelevare la merce che si sono trovati di fronte i profughi afgani infreddoliti e distrutti dalla fatica, molto provati, ma in buona salute nonostante abbiano compiuto un viaggio della disperazione pericolosissimo. 


I servizi sociali


Subito sono stati informati i carabinieri della compagnia di Monsampolo, che dopo aver fatto rifocillare i ragazzi, li hanno affidati, su disposizione del Tribunale, ai servizi sociali del Comune in attesa della decisione della prefettura: in seguito verranno poi collocati nella struttura idonea più vicina dove ci sia disponibilità di posti. L’ipotesi è che i ragazzini, giunti con altri mezzi dal loro Paese fino alla Serbia abbiano approfittato delle manovre di carico della merce per salire a bordo. È stato complesso ricostruire il lungo viaggio, perché parlano solo la loro lingua, ed è stato necessario quindi l ‘intervento di un traduttore. La posizione del conducente del Tir è al vaglio degli inquirenti per scoprire se e in che modalità sia coinvolto nella vicenda.


La fuga


Non è il primo caso in cui dalla Serbia i profughi afghani si nascondono tra i pneumatici dei tir diretti nei vari Paesi Europei per cercare una vita migliore rispetto a quella da cui stanno fuggendo. Con il termine “rotta dei Balcani occidentali” ci si riferisce agli arrivi irregolari in Europa attraverso la regione composta da: Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia. La rotta dei Balcani occidentali è una delle principali vie di migrazione verso l’Europa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico