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MARTINSICURO - Il torrente Vibrata fa ancora paura e le minoranze consiliari chiedono di modificare il “Progetto di sistemazione idraulica” redatto per il corso d’acqua. I Gruppi “Europa Verde” e “Martinsicuro e Villa Rosa Bene Comune” hanno rivolto questa istanza, durante un incontro pubblico, al sottosegretario del Presidente della Giunta Regionale d’Abruzzo Umberto De Annuntiis e agli ingegneri del genio civile di Teramo Giancarlo Misantoni e Mario Cerroni.
L’incolumità
«Al momento - spiegano - non viene garantita l’incolumità delle persone che risiedono in prossimità del corso d’acqua e la protezione delle rispettive abitazioni nel tratto viadotto A14 - foce, in caso di esondazione delle acque di piena».
L’11 novembre scorso, i gruppi consiliari hanno chiesto all’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, che ha competenza sui bacini idrografici dell’Abruzzo, di conoscere i dati sulla pericolosità idraulica 2017/2020 del fiume Vibrata. Nel contempo hanno fatto richiesta di tutta una serie di dati come la popolazione, le famiglie, gli edifici, le aziende, i beni culturali, le strade, la ferrovia, la rete del metano e molto altro che sarebbe a rischio alluvione compresi fauna, flora e impianti di depurazione. Le opposizioni reclamano anche «una valutazione sull’eccezionalità e la prevedibilità di eventi meteorologici-climatici avversi terrestri e marini e un sistema di previsione e prevenzione del rischio alluvione e della gestione dell’emergenza per l’evacuazione di persone, animali e cose in area appositamente attrezzata».
Lo scorso novembre, intanto, sono partiti i lavori del Genio civile per la ricerca di eventuali residui bellici e la sistemazione dell’alveo del Vibrata. Un intervento, come spiegò al tempo l’assessore Monica Persiani, propedeutico a un più importante lavoro anti esondazione.
Il dissesto idraulico
Un intervento finanziato dalla Regione con lo scopo di mitigare il dissesto idraulico e ridurre il rischio alluvionale nelle aree circostanti. L’operazione messa in campo dal Genio civile prevede anche interventi di pulizia del letto del fiume, nonché riprofilatura, risezionamento e ripristino della sezione di deflusso e delle fasce di rispetto dell’alveo fluviale». L’opera, realizzata dal Genio civile per 2,1 milioni di euro di fondi, comprende anche interventi di ripristino delle opere di difesa idraulica esistenti e dissestate e interventi di rinaturalizzazione del corso d’acqua mediante ingegneria naturalistica e geotecnica.
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Corriere Adriatico