SAN BENEDETTO - Altro che muccigna, il romantico “salario” in natura che l’armatore concedeva al pescatore imbarcato nel secolo scorso. Oggi i vu...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Acquistano le casse - spiega chi conosce bene questo commercio - direttamente lì dalle volanti ma anche nel fine settimana stanno appostati quando arrivano a terra le barche più grosse. Un’altra forma di approvvigionamento è quella, per così dire umanitaria. Trattandosi di stranieri che chiedono aiuto, anche al mercatino del pesce, spesso si preferisce ricompensarli in natura piuttosto che facendo la carità in denaro. «Le cassette sono mal tenute - aggiunge la nostra fonte -: pericolose perché i pesci azzurri sviluppano in poche ore l’anisakis e queste persone non sono in grado di spiegare ai loro interlocutori i metodi di cottura più adeguati. Ovviamente non stiamo neppure parlando della mancanza di scontrini e fatture che, chiaramente non esistono così da fare concorrenza ai circuiti legali. D’altra parte cadono nella rete soprattutto gli anziani che per pochi euro».A dir la verità le postazioni pure sono note: dopo lo smantellamento di quella sul pontino lungo, si trovano in via San Martino, ad esempio, o nella vicina via Roma. Sul ponte nei pressi della Palazzina Azzurra nei giorni di mercato e, recentemente, addirittura proprio davanti al mercatino al dettaglio della banchina del porto dove a volte si sono verificati episodi di tensione perché le massaie vengono avvicinate prima che entrino e invogliate con prezzi molto più bassi di quelli che troverebbero all’interno. Un’altra postazione è vicina al bar del porto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico