Manca l'acqua, scattano i divieti: non si può annaffiare orti e giardini né lavare le auto o pulire i marciapiedi

Manca l'acqua, scattano i divieti: non si può annaffiare orti e giardini né lavare le auto o pulire i marciapiedi
GROTTAMMARE - Una delle crisi idriche più drammatiche dell’ultimo trentennio. Dopo la conferma da parte della Ciip del permanere del livello di allarme da codice...

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GROTTAMMARE - Una delle crisi idriche più drammatiche dell’ultimo trentennio. Dopo la conferma da parte della Ciip del permanere del livello di allarme da codice rosso, il comune di Grottammare si attiva vietando l’utilizzo di acqua per scopi che non siano legati ad esigenze igienico-potabili. Piergallini: «Nessun problema per i vivai che attingono l’acqua dai pozzi. Preoccupa l’eventuale chiusura dei serbatoi durante la stagione turistica». Subito il ringraziamento dal presidente Ciip Pino Alati: «Il sindaco ha recepito quelle che sono le indicazioni dell’azienda».


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L’ordinanza 
A distanza di pochi giorni dall’allarme lanciato dalla Ciip in merito al perdurare della crisi idrica il Comune di Grottammare corre subito ai ripari per scongiurare eventuali chiusure notturne o a giorni alterni. Un’ipotesi paventata dal Consorzio idrico in zone non servite da impianti di soccorso se la situazione non migliorerà. Il sindaco Enrico Piergallini ha emesso l’ordinanza n. 48/2020, con cui «ordina alla cittadinanza di utilizzare con parsimonia l’acqua, limtandone l’uso alle sole esigenze igienico- potabili, disponendo che utilizzi non consentiti, quali innaffiare orti e giardini, cortili, lavare automezzi, pulire strade, marciapiedi con l’acqua potabile. Ai trasgressori verranno applicate le sanzioni normativamente previste». Secondo il Codice dell’Ambiente (D. lgs. 152/2006), l’uso dell’acqua per il consumo umano è prioritario, rispetto agli altri usi del medesimo corpo idrico superficiale o sotterraneo, e che gli altri usi sono ammessi solo quando la risorsa è sufficiente, a condizione che non ledano la qualità dell’acqua per il consumo umano, si legge ancora nell’atto sindacale. 

I divieti 
«L’ordinanza colpisce i trasgressori - spiega il sindaco - che utilizzano l’acqua potabile per innaffiare orti, pulire strade o automobili. Un tipo di utilizzo che non è accettabile in un periodo in cui il Piceno sta affrontando la difficile crisi idrica. Ricordiamo che questa crisi è dovuta ad un movimento tellurico provocato dallo sciame sismico del 2016 che ha modificato le sorgenti del nostro territorio spostando l’acqua sull’altro versante degli Appennini e riducendo di molto la portata». 

I numeri della crisi 
Dopo i terremoti del 2016 l’acqua dei Sibillini, delle due sorgenti principali, Capodacqua Pescara e Foce di Montemonaco è scesa del 70% senza contare il deficit pluviometrico del 40%. L’azienda ha già attivato una serie di azioni per garantire la risorsa idrica tra cui l’attivazione di tutti gli impianti di soccorso. A Castel Trosino si mantiene il prelievo fino a 150 l/s, l’utilizzo di Fosso dei Galli arriva al massimo della potenzialità dell’impianto 70-75 l/s, prelievo fino a 80 l/s per la captazione di S Caterina. Se il quadro non migliora la Ciip valuterà la chiusura di una prima serie di serbatoi in ore notturne o a giorni alterni in alcune zone. 
I vivai 

Nessun pericolo per i vivai della città di Grottammare, motore economico della perla dell’Adriatico come spiega il sindaco Piergallini: «Non abbiamo timori per i vivai, aziende strutturate che attingono dai pozzi e sono vicine al mare. Speriamo vengano scongiurate chiusure notturne che in estate sarebbero difficili da gestire perché la nostra città si riempie di turisti».
Stefania Serino Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico