Il Fai riapre Santa Lucia, la chiesa di Papa Sisto V a Grottammare

Il parroco don Federico Pompei: «Fu lesionata dal terremoto del Centro Italia tornerà a essere visitabile ma solo in alcune occasioni e d’estate per i turisti»

Il Fai riapre Santa Lucia, la chiesa di Papa Sisto V a Grottammare
GROTTAMMARE La chiesa di Santa Lucia, lesionata dal sisma del 2016, «sarà di nuovo aperta al pubblico nei giorni 23 e 24 marzo in occasione delle Giornate Fai di...

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GROTTAMMARE La chiesa di Santa Lucia, lesionata dal sisma del 2016, «sarà di nuovo aperta al pubblico nei giorni 23 e 24 marzo in occasione delle Giornate Fai di Primavera». Lo rende noto don Federico Pompei. «Dopo tanti anni – prosegue il parroco delle parrocchie San Pio V e San Giovanni Battista, quindi Sant’Agostino e Santa Lucia al paese Alto di Grottammare – sarà di nuovo possibile visitare questa chiesa che poi resterà aperta in determinate occasioni, come d’estate quando ci saranno i turisti».

 

I natali

La chiesa di Santa Lucia fu voluta da Papa Sisto V nel luogo in cui si trovava la modesta casa della famiglia Peretti, dove il futuro papa era nato, e fu dedicata alla patrona del suo giorno natale. È una delle più evidenti testimonianze del rapporto che legava il papa e la sua famiglia a Grottammare. Per la costruzione della chiesa erano state abbattute numerose casupole che si trovavano in questa zona. «L’amministrazione comunale è molto contenta che in occasione di un così importante evento – precisa l’assessore alla Crescita culturale e Accoglienza turistica, Lorenzo Rossi – sia possibile visitare numerosi siti culturali presenti nel nostro territorio e dunque attesi da tempo dalla cittadinanza. Oltre alla chiesa di Santa Lucia ci sarà anche qualche altra bellezza architettonica da poter visitare».

La chiesa è stata ristrutturata grazie alle risorse dell’Edilizia di culto della Cei e della Regione Marche. «A causa delle conseguenze del 2016 – commenta il parroco - la chiesa è rimasta chiusa al pubblico perché presentava alcune criticità strutturali, in particolare nei locali della sagrestia. Delle problematiche erano già presenti come l’umidità persistente nei muri perimetrali, soprattutto al lato ovest, dove si notavano pesanti distacchi di intonaco, efflorescenze e crepe. Poi l’ambiente carico di vapore acqueo stava danneggiando anche gli altari laterali, le tele e gli elementi lignei. Inoltre l’impianto di riscaldamento era malfunzionante e necessitava di revisione».

Gli interventi

Il parroco di Grottammare conclude: «Grazie a queste risorse è stato possibile realizzare numerosi interventi, come, ad esempio, il consolidamento della volta della sagrestia. Il contributo è servito anche al rifacimento del tetto della sagrestia e al rinnovo dell’impianto elettrico».

 

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Corriere Adriatico