Grottammare, Casa di Alice, 2 anni e 38 mila euro a un'educatrice

Il processo per i fatti di Casa di Alice
GROTTAMMARE - Due anni di reclusione con sospensione della pena e la condanna a risarcire le famiglie dei quattro ragazzi maltrattati. A quasi tre anni di distanza...

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GROTTAMMARE - Due anni di reclusione con sospensione della pena e la condanna a risarcire le famiglie dei quattro ragazzi maltrattati. A quasi tre anni di distanza dall’esplosione della vicenda, arriva la prima sentenza del Tribunale su Casa di Alice. I giudici del Tribunale di Fermo, nel primo pomeriggio di ieri, si sono espressi sull’unica imputata del processo bis, Alessandra Spina, l’operatrice del centro finita nell’inchiesta nelle settimane successive agli arresti dei cinque operatori della struttura di Grottammare. L’imputata per la quale il pubblico ministero, Domenico Seccia, aveva chiesto, nel corso della sua requisitoria, una condanna a due anni e mezzo, è stata condannata al minimo della pena, vale a dire 24 mesi grazie al fatto che i giudici hanno riconosciuto alcune attenuanti. Ma un altro aspetto della condanna è relativo al risarcimento che l’educatrice dovrà corrispondere alle famiglie dei ragazzi. Sono quattro infatti i giovani autistici considerati vittime dei maltrattamenti. Per ciascuno di loro a condannata dovrà versare cinquemila euro mentre ogni genitore dovrà essere risarcito di tremila euro. Trattandosi di tre famiglie (due dei ragazzi sono fratelli), il conto totale del risarcimento ammonta a 38mila euro (20mila per i ragazzi e altri 18 mila per i genitori). Alessandra Spina, assistita dal legale Ruben Tosi, presenterà ricorso in appello. Si chiude così una prima parte della vicenda legata allo scandalo di Casa di Alice. Paradossalmente la sentenza di primo grado del processo bis è arrivata prima di quella del filone principale, da tempo ferma ai box per l’assenza di un giudice. 
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Corriere Adriatico