Il Consiglio di Stato decide sul biodigestore a Force. Il 9 febbraio l'udienza sui ricorsi contro la realizzazione dell'impianto

Il Consiglio di Stato decide sul biodigestore a Force. Il 9 febbraio l'udienza sui ricorsi contro la realizzazione dell'impianto. L'area dove potrebbe sorgere il biodigestiore
FORCE - Il 9 febbraio, dovrebbe essere il giorno in cui verrà messo un punto definitivo sulla vicenda della costruzione dell’impianto di produzione di biometano...

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FORCE - Il 9 febbraio, dovrebbe essere il giorno in cui verrà messo un punto definitivo sulla vicenda della costruzione dell’impianto di produzione di biometano tramite fermentazione anaerobica dei rifiuti organici (forsu) nella Valdaso, in località San Salvatore di Force, da parte della società 4R di Milano.  



Infatti si terrà l’udienza al Consiglio di Stato che dovrà decidere sui due ricorsi contro la costruzione del biodigestore presentati, separatamente, uno da molti sindaci dei Comuni della Vallata dell’Aso e l’altro dalla società Covalm, con uno stabilimento di trasformazione di prodotti agricoli adiacente al luogo dove dovrebbe nascere il biodigestore. Riguardo quest’ultima, nei giorni scorsi, aveva destato non pochi interrogativi il fatto della sua ferrea opposizione all’impianto di San Salvatore ma nello stesso tempo proprietaria di un impianto di biogas ad Osimo per produrre energia alternativa utilizzando rifiuti. Un atteggiamento che è sembrato contraddittorio. Ma sulla questione la società chiarisce che quello osimano fa «un utilizzo consapevole del letame e dei reflui zootecnici, integrati con altra biomassa costituita da insilati di mais prodotti dalla stessa società e da altri agricoltori locali, da scarti dei due stabilimenti di Senigallia e Rotella, permettendo di alimentare l’impianto di cogenerazione per produrre energia termica ed elettrica. Quindi – specifica Covalm – che non viene utilizzato Forsu da rifiuti solidi urbani». 

Contrasti tra i sindaci


 


La vicenda della costruzione del biodigestore di San Salvatore ha innestato una contrapposizione dura tra i sindaci, associazione “Tutela e valorizzazione della Valdaso” e Covalm, da una parte e dall’altra la Provincia di Ascoli che aveva rilasciato le autorizzazioni dopo anche i pareri della Regione. Sindaci, associazione e Covalm avevano fatto ricorso al Tar che aveva bocciato le istanze. Avevano presentato delle memorie per sostenere le loro posizioni contro la costruzione del nuovo impianto, in relazione alle autorizzazioni definitive rilasciate dalla Provincia di Ascoli. Mentre la 4R aveva depositato una relazione per dimostrare la bontà del suo progetto, escludendo problematiche di carattere inquinante dalle lavorazioni. Quindi, dopo la bocciatura, si è passati al Consiglio di Stato, al cui giudizio è appeso il destino del biodigestore. Contro erano state organizzate anche alcune manifestazioni, di cui una con la presenza di trattori degli agricoltori della Vallata dell’Aso, contrari alla realizzazione dell’impianto..
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Corriere Adriatico