Force senza sportelli bancari, chiude la filiale di Intesa San Paolo. Il sindaco Lupi: «Tanti disagi per la comunità»

Il sindaco di Force Amedeo Lupi
FORCE - Da marzo verrà a mancare un servizio importante per la comunità forcese. Chiuderà la filiale di Banca Intesa San Paolo nell’ambito di un piano...

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FORCE - Da marzo verrà a mancare un servizio importante per la comunità forcese. Chiuderà la filiale di Banca Intesa San Paolo nell’ambito di un piano dell’azienda di ottimizzazione dell’assetto territoriale. Tutte le attività saranno accorpate alla sede di Comunanza. Una decisione che sta creando preoccupazione tra i cittadini forcesi e non, imprenditori, professionisti e normali clienti che da generazioni fanno affidamento sulla sede locale della banca, l’unica presente in paese. 

 

Una filiale non di secondo piano, almeno per questi territori dell’entroterra, considerando che attualmente ha quattro dipendenti compreso il direttore. La terza dei Sibillini dopo Comunanza e Amandola. Allarmato del depauperamento di un servizio essenziale per la popolazione, oltretutto con molti anziani già clienti dell’istituto di credito, il sindaco Amedeo Lupi. Questi si è subito attivato, assieme al deputato forcese del Partito democratico,Augusto Curti. Hanno già avuto un primo contatto con  i rappresentanti nazionali della banca, nel quale hanno illustrato tutto il disagio e le problematiche per la popolazione e il territorio. Nei primi giorni di marzo, inoltre, alcuni dirigenti dovrebbero arrivare a Force per rendersi conto della situazione e avere un confronto sul posto.

Nel frattempo il sindaco ha anche inviato una lettera alla dirigenza nazionale per esporre la contrarietà alla chiusura della sede.  «Quella di Force è una filiale che opera sul territorio in maniera efficace, professionale e, da quanto ci risulta, proficua per l’Istituto - scrive Lupi. - Con la chiusura si creeranno forti disagi, anche perché Force è tra i 140 Comuni rientranti nel cratere sismico del Centro Italia e tra i pochi centri maggiormente colpiti, costituenti il “cratere ristretto. Nonostante ciò, Force vedrà costretti i propri cittadini, per lo più anziani, proprietari dei circa 350 edifici ancora inagibili, a doversi recare in filiali di Comuni limitrofi, percorrendo strade anch’esse danneggiate dagli eventi sismici, in parte quindi soggette a lavori, e soprattutto nei periodi invernali difficilmente transitabili. Ciò per espletare le pratiche relative all’apertura di conti correnti dedicati alle istanze di ricostruzione ed effettuare i successivi pagamenti degli stati d’avanzamento alle imprese esecutrici dei lavori. Riteniamo pertanto che il mantenimento della filiale di Force, per Intesa San Paolo, debba essere valutato esclusivamente dal punto di vista del “bilancio sociale”. Un’azione di sostegno a una comunità marginale, che riaffermi la pregevole etica dell’Istituto e la coerenza rispetto alla sua mission, ovvero agire non solo in funzione del profitto, ma con l’obiettivo di creare valore di lungo periodo per la Banca e per la collettività». Nell’Ascolano prevista la chiusura delle filiali di Spinetoli e Castorano. 

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Corriere Adriatico