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FOLIGNANO - Roberto Ballotta, bolognese ma trapiantato da molti anni a Castel Folignano, si trova a dover fronteggiare una problematica che andrebbe risolta al più presto. La sua abitazione, danneggiata dal sisma del 2016, lo ha costretto ad andare a vivere altrove.
In quanto proprietario di una casa inagibile, ha diritto al Contributo di autonoma sistemazione, il Cas.
Nativo di Bologna
«Io sono nativo di Bologna - prosegue nel racconto Roberto Ballotta - ma sono venuto qui all’età di 18 anni. Dico solo che non ci si può comportare in questa maniera. La casa è inagibile al 100%, lì ci possiamo avvicinare ma non possiamo utilizzarla. Mio fratello ha dei problemi di salute, entrando e uscendo di continuo dagli ospedali. Anche lui ha bisogno di aiuto - spiega. - Devo accompagnarlo sempre a fare le visite con la macchina, ma tra poco tempo non ce l’avrò più. Al Comune di Folignno continuano a ripetermi che la responsabilità è della Regione, ma come posso proseguire in questa situazione? Io attualmente vivo ad Acquaviva Picena, in un appartamento che è comodo per mio fratello, provvisto anche di un bagno privato. Lo devo aiutare ma sono indietro con il pagamento delle bollette di acqua e corrente elettrica».
Il Cas da pagare regolarmente
«Chiedo che il Cas ci venga pagato regolarmente, insieme agli arretrati che ancora mancano. Avevo messo da parte qualche soldo che però ho finito. Per poter mangiare ho dovuto chiamare mia figlia che ha fatto la spesa per me. Sono io il genitore e devo aiutare lei, non è lei che deve aiutare me. Per me è una vergogna - chiarisce Ballotta. - Credo che debbano capire che siamo esseri umani anche noi e che abbiamo questi grandi problemi da risolvere». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico