Trenta No vax rischiano per i Green pass falsi rilasciati, per alcuni pazienti potrebbe scattare il reato di corruzione

Il tribunale di Fermo dove ha sede la Procura della Repubblica
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GROTTAMMARE - L’arresto del dottor Ido Partemi ha avuto una vasta eco in tutta la provincia. C’è chi mostra preoccupazione per eventuali sviluppi e per gli eventuali coinvolgimenti di chi, secondo l’accusa, si sarebbe rivolto al medico di Grottammare per ottenere il Green pass senza fare la vaccinazione. Ma c’è anche chi, vestendo i panni del garantista (ma solo quando conviene), aspetta che la giustizia faccia il suo corso evitando di puntare il dito contro il medico.

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L’indagine
Nel frattempo, la magistratura, dopo mesi di indagini è convinta di aver raccolto elementi decisivi per poter provare in giudizio la colpevolezza del medico e che ha chiesto ed ottenuto gli arresti domiciliari per il dottor Partemi. L’attività investigativa per cercare di individuare coloro che si sono rivolti al medico per poter ottenere i falsi Green pass non è terminata.

Sarebbero ben più delle quasi 30 persone che al momento sarebbero già state identificate e che ora rischiano di finire implicate nell’inchiesta con l’accusa di falso in concorso con il medico. Inoltre, il sostituto procuratore di Fermo, Eugenia Sinigallia che sta coordinando le indagini, sta cercando di accertare se chi si è rivolto al medico abbia pagato una somma di denaro per ottenere il rilascio dei certificati per l’ottenimento della certificazione verde senza inoculare i vaccini.

Qualora questa ipotesi dovesse trovare riscontro, sia per il medico di base Partemi che per i suoi pazienti, il reato ipotizzato potrebbe diventare quello di corruzione. 


Il nodo


Ed è proprio questo il nocciolo della questione. Se la Procura riuscirà a dimostrare che c’è stato qualcosa di più di un semplice aiuto ai No vax per aggirare la legge e potere lavorare non si aggraverà solo la posizione del medico ma anche di chi ci si è rivolto. È sconsolante notare come No vax a parole non abbiano avuto il coraggio di sostenere la loro posizione andando incontro anche a ripercussioni ma abbiano preferito aggirare la legge.

 

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Corriere Adriatico