Dehors in piazza Arringo In Procura sfilano i titolari

Dehors in piazza Arringo In Procura sfilano i titolari
ASCOLI - Sono sfilati uno dopo l'altro davanti ai magistrati della Procura di Ascoli i proprietari dei dehor di piazza Arringo che sono stati convocati dal procuratore capo...

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ASCOLI - Sono sfilati uno dopo l'altro davanti ai magistrati della Procura di Ascoli i proprietari dei dehor di piazza Arringo che sono stati convocati dal procuratore capo Michele Renzo deciso a raccogliere tutti gli elementi necessari per fare piena luce sulla questione dei gazebo e accertare eventuali responsabilità. Gli esercenti accompagnati, dai propri avvocati difensori, hanno presentato una memoria difensiva alla quale si sono rifatti per rispondere alle domande degli inquirenti.




Il primo ad essere ascoltato è stato Mauro Fioravanti, titolare del pub Murphy accompagnato dal suo legale di fiducia, l'avvocato Mauro Gionni che ha ribadito per il suo assistito la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sia perché il fatto contestato non costituisce reato, ma soprattutto perché il fatto non sussiste. Nella memoria depositata, infatti, oltre ad essere ripresa gran parte delle tesi già esposte in occasione dell’istanza di Riesame, cerca di mettere in luce altri aspetti per dimostrare l'estrema buona fede tenuta dal titolare dell'attività commerciale che più volte, anche tramite il proprio tecnico di fiducia, aveva chiesto all’amministrazione comunale se fosse necessaria l'autorizzazione preventiva della Soprintendenza.



Inoltre, proprio su questo punto, viene evidenziato il fatto che i dehor, per il loro carattere di temporaneità, sono simili a strutture ben più invasive che vengono sistemate nella stessa piazza in occasione, ad esempio, del mercatino dell'antiquariato oppure dello stesso mercato ambulante che settimanalmente si svolge sulla piazza fino a prendere in considerazione gli stand che vengono montati in occasione del Fritto Misto. E comunque non più di impatto rispetto ad altre strutture presenti nel centro cittadino. Ma il fatto non costituisce reato, secondo l'avvocato Mauro Gionni, in quanto i dehor erano autorizzati dal Comune, attraverso la delibera approvata in giunta con tanto di parere di regolarità tecnica rilasciato dal responsabile del servizio, l'ingegnere Weldon. Quello stesso parere che però mancava nel fascicolo del tribunale e prodotto dallo stesso avvocato Gionni in sede di Riesame.



Il difensore sostiene, pertanto, che sarebbe spettato all'amministrazione comunale, qualora avesse ritenuto imprescindibile il parere della Soprintendenza, rigettare la domanda presentata dal titolare dell’attività commerciale. Ma, soprattutto, si sostiene che il fatto contestato ai commercianti dall'autorità giudiziaria non sussiste in quanto l'istallazione dei gazebo non è soggetta alle autorizzazioni della Soprintendenza. Nella memoria, infatti, si richiama il fatto che le strutture sono stagionali, facilmente rimovibili e precarie tanto da non essere in alcun modo ancorato a terra. Ed in quanto strutture mobili, non alterano lo stato dei luoghi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico