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ASCOLI - È stata firmata ieri mattina la determina con la quale il direttore generale dell’Area vasta 5, Cesare Milani, ha istituito la commissione che dovrà prendere in esame la posizione dei quattro dipendenti che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione contro il covid 19.
A conclusione del lungo iter con il quale l’Asur ha chiesto a medici e infermieri che non l’avevano ancora fatto i motivi per i quali non si erano sottoposti alla somministrazione del siero, il dipartimento di igiene e salute pubblica ha segnalato quattro posizioni.
Il decreto
Con l’entrata in vigore del decreto n. 44, emanato dal governo Draghi lo scorso mese di aprile, si impone l’obbligo per il personale sanitario di vaccinarsi, eccezion fatta per coloro che sono affetti da patologie, allergie o che possiedono altri motivi validi per non sottoporsi all’inoculazione dei sieri. In un primo momento, l’Area vasta 5 aveva inviato, tramite l’Asur, una lettera a circa 400 dipendenti con la richiesta di fornire le ragioni per le quali non avevano ancora cominciato la profilassi per il covid 19. La gran parte di loro, nei giorni successivi alla ricezione della missiva, aveva provveduto a prenotarsi e ad iniziare il percorso vaccinale, mentre una parte residuale non lo aveva ancora fatto. E nei loro confronti è iniziata la procedura per valutazione delle rispettive posizioni e la conseguente istituzione della commissione.
Il vertice
L’organismo in questione si riunirà nei prossimi giorni per decidere se assegnare il personale che non si è ancora sottoposto alla vaccinazione ad altra mansione, affidarlo ad altro incarico oppure, qualora non vi fossero le condizioni per adottare questi provvedimenti, si potrebbe ricorrere anche alla sospensione del dipendente.
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Corriere Adriatico