Il Coronavirus non ferma la movida molesta: folla nei locali, vandalismi e botte da orbi in strada

Il Coronavirus non ferma la movida molesta: folla nei locali, vandalismi e botte da orbi in strada
SAN BENEDETTO - Ribaltando il concetto leopardiano, quella tra sabato e domenica, è stata una specie di tempesta prima delle quiete, ovvero il decreto Conte per...

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SAN BENEDETTO - Ribaltando il concetto leopardiano, quella tra sabato e domenica, è stata una specie di tempesta prima delle quiete, ovvero il decreto Conte per l'allarme Coronavirus che spegne la movida. A San Benedetto musica alta fino a tarda notte, schiamazzi e persino una rissa con tanto di sangue lasciato in terra. E le polemiche non mancano. 


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Tra centro e lungomare sono state numerose le segnalazioni dei residenti di musica a tutto volume sparata da locali aperti fino quasi alle cinque del mattino. In via Mentana, in via Paolini, nell’area di via Volturno ma anche sul lungomare. Una situazione di caos che ha creato assembramenti lungo le strade del quadrilatero e all’interno dei locali stessi dove centinaia di persone hanno trascorso ore stipate. Furiosi numerosi residenti delle aree interessate dal fenomeno che hanno parlato di «controlli assenti» relativamente al rispetto del primo decreto sul contagio. 
All’elenco dei disagi si aggiunge il fracasso che è andato avanti fino a quasi le cinque del mattino. «Musica e schiamazzi - sottolinea chi vive in centro - fino quasi all’alba. E’ stata una notte da incubo». Il tutto con il contorno degli ormai immancabili atti vandalici che hanno subito alcune auto in sosta nella zona di via Galileie via Aspromonte. I teppisti se la sono presa con specchietti retrovisori e carrozzerie. 
Non sono mancate neppure le botte. Nel cuore del centro si è infatti verificata una rissa. Ripresi da alcune telecamere di videosorveglianza, alcuni ragazzi di età apparentemente compresa tra i venti e i venticinque anni, se le sono date di santa ragione nella zona di via Aspromonte dove, ieri mattina, c’erano ancora alcune tracce di sangue in terra. 
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Corriere Adriatico