Ascoli, commercio a due volti: chiusure definitive in centro, ma anche nuove aperture a giugno

Ascoli, commercio a due volti: chiusure definitive in centro, manche nuove aperture a giugno
ASCOLI - La durissima ripartenza del commercio cittadino presenta ora, ormai ad una settimana dalle riaperture, uno scenario dal doppio volto. Da una parte lo sconforto,...

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ASCOLI - La durissima ripartenza del commercio cittadino presenta ora, ormai ad una settimana dalle riaperture, uno scenario dal doppio volto. Da una parte lo sconforto, dall’altra la speranza nonostante i consumi, gli acquisti, siano inequivocabilmente (e prevedibilmente) i grandi assenti in questa fase ancora emergenziale. Un’assenza motivata dall’incertezza economica che pesa su moltissime famiglie.




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E che finora sta portando ad almeno 5 chiusure definitive di attività nel centro di Ascoli in questa fase, per fortuna riequilibrate da 4 nuove aperture in arrivo presumibilmente dal mese di giugno (ed un’altra avvenuta di recente in piazza Roma). Il tutto in un quadro complessivo della fase 2 che ha visto finora, indicativamente, rispondere presente all’appello circa il 90% delle attività no food (quelle mancanti stanno aspettando tempi migliori o stanno ipotizzando trasferimenti per risparmiare sugli affitti) e circa il 70% per quel che riguarda pubblici esercizi e food in genere.
 
Con diverse attività, soprattutto nel food, che hanno scelto di aspettare ancora un po’ prima di riaprire per non accollarsi ulteriori costi col rischio di non avere adeguati incassi. 
Chiusure e dubbi 
Guardando il lato più grigio e preoccupante di questa fase 2 per il commercio, ci sono già le prime attività – almeno 5 in questa fase solo in centro storico - che, purtroppo, hanno deciso di abbassare definitivamente le serrande, oltre a qualche caso in cui si sta provando a trasferirsi cercando locali meno onerosi dal punto di vista dell’affitto. Parliamo di attività di abbigliamento per adulti e anche per bambini oltre ad alcuni pubblici esercizi. Tutti con locali nel quadrante principale del centro storico. Ma c’è anche c’è chi, per limitare i costi a fronte di mancati incassi, dopo aver provato a riaprire per qualche giorno ha deciso di richiudere in attesa di tempi migliori o, in qualche caso, continua ad aprire ma con orari ridotti. Così come c’è chi, sempre in un rapporto costi-ricavi decisamente sbilanciato, non tenta nemmeno la carta dell’area esterna concessa dall’Arengo gratuitamente. 
Per quel che riguarda, invece, il lato più positivo che, perlomeno, lascia spazio ad un minimo ottimismo, ci sono da registrare moltissime attività che stringono i denti e provano a resistere ed andare avanti: si tratta di una percentuale individuabile almeno nel 90% delle attività per il settore no food e di circa il 70% sul fronte dei pubblici esercizi e della ristorazione. 
Nuove aperture 

A fronte delle prime chiusure registrate o già annunciate (con cartelli “affittasi” già esposti su qualche vetrina), c’è anche chi continua nonostante tutto a credere e investire in città, con ulteriori aperture (almeno 4 in centro storico) in arrivo presumibilmente a giugno. Si tratta, di una cremeria artigianale importante in corso Trieste, con varietà di prodotti e con un’immagine legata alla città del passato anche per puntare sulle tradizioni. Inoltre, in piazza Simonetti è prevista l’apertura di una gelateria bio, mentre un’attività di vendita di prodotti gastronomici locali dovrebbe aprire in piazza Arringo. Così come è attesa l’apertura di un negozio di abbigliamento a palazzo Pacifici in via del Trivio.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico